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Liti, dimissioni, licenziamenti e ritorni: 24 ore di (stra)ordinaria follia sulle panchine brasiliane

Quattro storie diverse, tutte da raccontare, nel campionato brasiliano di Serie A

28 Set 2019 - 11:13

Altro che valzer delle panchine. L’espressione fortunatamente un po’ in disuso dalle nostre parti ha trovato nuova vita nel campionato brasiliano di serie A, dove in poco più di 24 ore addirittura quattro squadre hanno cambiato allenatore. Così. Come se niente fosse, compreso un clamoroso ritorno alla base. L’aspetto più curioso di tutto questo è che un allenatore in Brasile può regolarmente accasarsi varie volte nel corso della stessa stagione, basta risolvere il contratto in corso. Quattro storie diverse, ma tutte da raccontare.

LE DIMISSIONI DI CUCA
La prima rivoluzione è quella avvenuta al San Paolo. Un inizio di stagione disastroso per una squadra che ha una tradizione incredibile: 9 vittorie, 10 pareggi e 7 sconfitte. Giovedì 26 settembre, dopo la sconfitta interna per 1-0 contro il Goiàs, l’allenatore Cuca ha rassegnato le sue dimissioni. Per qualche ora la squadra è stata affidata al coordinatore tecnico Vagner Mancini, poi ha firmato il nuovo allenatore Fernando Diniz, che nell’anno in corso aveva già guidato il Fluminense. Una scelta non molto gradita dalla tifoseria (in un sondaggio solo il 9,22% era dalla sua parte, molto più accreditati Tiago Nunes e Rogerio Ceni) ma avallato con entusiasmo dal gruppo storico che comanda nello spogliatoio: Hernanes, Dani Alves e Pablo. Proprio Dani Alves aveva avuto delle questioni con Cuca, che a suo dire non lo schierava nel ruolo giusto.

LA LITE E IL LICENZIAMENTO
Poco più di un mese è durata la gestione di Oswaldo De Oliveira al Fluminense: per l’esattezza 38 giorni e 7 partite. L’ultimo atto di questa vicenda è andato in scena giovedì al Maracanà, partita pareggiata per 1-1 dal “Flu” contro il Santos. Quando Oswaldo ha richiamato in panchina Ganso (ex grande promessa del calcio mondiale), il giocatore ha risposto con un epiteto tipicamente brasiliano: “Burro”, che sarebbe a dire “somaro”. La risposta di Oswaldo è stata: “Vagabundo”, che in Brasile non significa romanticamente “vagabondo” ma “maleducato”, in pratica pessima persona. Il giorno seguente Oswaldo De Oliveira è stato licenziato, pur avendo cercato di minimizzare l’accaduto. Il Fluminense adesso è al 16° posto in classifica, appena una posizione sopra la zona retrocessione. Ora la squadra di Rio vorrebbe riprendersi Cuca, che però pensa di prendersi un periodo sabbatico. I candidati sono Lisca, Mauricio Barbieri e anche Zè Ricardo, nel frattempo licenziato dal Fortaleza.

ROGERIO CENI, RITORNO AL FUTURO
Il 13 agosto scorso, il mitico ex portiere Rogerio Ceni aveva chiesto al Fortaleza di essere liberato per poter guidare il Cruzeiro, pensando di poter inseguire traguardi importanti. Al suo posto era stato preso Zè Ricardo, allenatore emergente senza un grande pedigree alle spalle. Il Fortaleza non ha continuato a ottenere i buoni risultati delle prime giornate e nell’ultima uscita di campionato è stato travolto per 4-1 dall’Atletico Paranaense dopo essere passato in vantaggio. Nelle ore successive, il Fortaleza ha licenziato Zè Ricardo e il Cruzeiro ha chiuso il suo rapporto con Rogerio Ceni, prendendo al suo posto Abel Braga, uno dei santoni del calcio brasiliano. Rogerio Ceni non è rimasto disoccupato a lungo, perché il Fortaleza l’ha immediatamente richiamato per la gioia della tifoseria alla quale ha regalato il trionfo nel campionato di serie B del 2018 e la prestigiosa Copa do Nordeste. Una vera rivoluzione, ma il dettaglio pazzesco è che tutto questo è successo in poco più di un giorno, nello spazio tra un turno infrasettimanale di campionato e il classico turno del weekend.

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