Secondo gli inquirenti i due avrebbero potuto avere un attacco di cuore, convulsioni o perdita di coscienza
A quasi 7 mesi dalla morte di Emiliano Sala e del pilota David Ibbotson sono ancora oscure le cause e la dinamica che ha portato l’aereo sul quale viaggiava l'attaccante argentino ad inabissarsi nella Manica il 21 gennaio. Le indagini proseguono senza sosta e oggi la Air Accidents Investigation Branch (AAIB) che indaga ha rivelato nuovi dettagli. I test sul corpo dell'attaccante hanno rilevato livelli dannosi di monossido di carbonio nella cabina di pilotaggio, in dosi che possono provocare un attacco di cuore, convulsioni o perdita di coscienza.
Secondo gli inquirenti è probabile che anche il pilota David Ibbotson, il cui corpo non è stato ancora stato ritrovato, sia stato "parzialmente influenzato" dall'esposizione al monossido di carbonio. L'AAIB ha affermato che il gas può "ridurre o inibire la capacità di un pilota di pilotare un aereo a seconda del livello di tale esposizione".
"I livelli di monossido di carbonio pericolosamente elevati che sono stati trovati nel corpo di Emiliano sollevano molte domande da parte della famiglia - ha dichiarato Daniel Machover, legale della famiglia dello sfortunato calciatore -. Come è morto sarà determinato a tempo debito dall'inchiesta. La famiglia ritiene che sia necessario un esame tecnico dettagliato dell'aereo. La famiglia e il pubblico devono sapere come il monossido di carbonio sia stato in grado di entrare nella cabina. La futura sicurezza aerea si basa sul sapere il più possibile di questo problema".