Il centrocampista è comparso di fronte al gip
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L'indagine per il traffico di cocaina che vede coinvolto anche Radja Nainggolan ha avuto una vasta eco in Belgio. Sono state arrestate ben 15 persone, sequestrati 2,7 kg di cocaina (e 370 mila euro), due giubbotti antiproiettile e molteplici armi, tra cui tre armi da fuoco. Il calciatore ex Roma e Inter, attualmente in forza al Lokeren-Temse, è stato interrogato lunedì per tre ore dopo essere stato arrestato e ha trascorso la notte in carcere.
Oggi, dopo essere comparso davanti al gip, è stato rilasciato dalla magistratura belga, ma è stato sottoposto a libertà vigilata e quindi non può lasciare il Belgio. A riportarlo è De Standaard, che ha citato il legale dell'ex centrocampista di Roma e Inter. "Si tratta di soldi che ha dato a persone che voleva aiutare finanziariamente perché è un uomo gioviale. Dobbiamo ora determinare se queste persone hanno utilizzato questi soldi illegalmente. Forse è stato ingenuo. Spera di potersi mettere tutto questo alle spalle il prima possibile e di tornare a giocare a calcio", ha detto l'avvocato Omar Souidi. "Non è sospettato di traffico di droga o riciclaggio di denaro. Sì, in quanto membro di un'organizzazione criminale. Ma confidiamo che ulteriori indagini dimostreranno che non è lui il responsabile. Radja Nainggolan non è un criminale della droga", ha aggiunto. Secondo Omar Souidi, Nainggolan ha reagito con "sollievo", ma si aspettava la sua liberazione perché non ha nulla di cui rimproverarsi.
Il presidente del Lokeren, Hans Van Duysen, è intervenuto sull'accaduto: "Non abbiamo ancora avuto modo di parlare con Radja dopo il suo rilascio su cauzione. Siamo felici che sia di nuovo libero, ma non conosciamo ancora le condizioni. Penso che vogliamo prima scoprirle rapidamente. Può ancora giocare a calcio in queste condizioni o no? Spero di sì, ma al momento non è ancora chiaro - le parole riprese dal quotidiano HLN - È evidente che dovremo incontrarci di nuovo per capire esattamente cosa sia successo. Ma non ci intrometteremo troppo. È una questione privata che non ha nulla a che fare con il club. Ho conosciuto Radja solo recentemente, voglio prima conoscere il dossier basandomi sui fatti. È un incidente molto mediatico, ma che non ha nulla a che fare con il Lokeren. Radja ha una carriera straordinaria alle spalle. E per quanto ne so, la sua carriera a Lokeren è iniziata solo una settimana fa. Ci troviamo di fronte a qualcosa che non ci aspettavamo affatto. Ma cerchiamo comunque di mantenere la serenità e di non fare dichiarazioni su un caso che non conosciamo. La giustizia sta facendo il suo lavoro e continuerà a farlo. Vedremo se Radja potrà effettivamente restare con noi, ma da parte nostra è più che benvenuto al club".