L'ex terzino della Juve lascia ufficialmente il calcio giocato dopo un anno di stop
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L'ultima partita l'ha disputata il 5 maggio 2018, ben più di un anno fa: un minuto in campo con la maglia del West Ham contro il Leicester e poi stop. Patrice Evra non gioca da parecchio, ma solo oggi, a 38 anni, ha annunciato il suo ritiro: "La mia carriera è ufficialmente terminata", ha detto in un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Strano per un personaggio social come lui non aver salutato direttamente i suoi follower.
La sua carriera da professionista comincia in Italia, al Marsala, nel 1998-99. Vent'anni di calcio, di cui otto e mezzo con la maglia del Manchester United, con cui vince tutto: 5 Premier League, una Champions, un Mondiale per club, più altre coppe. L'Italia la rivede a fine carriera, contribuendo a due degli ultimi otto scudetti della Juve. I suoi ricordi bianconeri? Non tutti bellissimi: "Nei primi tre mesi ero depresso, sempre arrabbiato con tutti". Poi la Juve arrivò in finale di Champions, persa col Barcellona, e l'anno dopo fu buttata fuori dal Bayern, anche per un errore di Evra. Che ne commise molti di più nella Supercoppa italiana giocata a Doha: "Non ero felice, Alex Sandro si infortunò, non mi impegnai nel riscaldamento e in campo non entrò Evra, ma sua sorella. Era arrivata l'ora di cambiare aria".
Cosa farà ora Evra? Semplice, l'allenatore. Ferguson - parole sue - ha detto che solo lui e Giggs avrebbero raggiunto alti livelli in panchina. E l'ex terzino a quanto pare ci crede: "Sir Alex era come un papà, mi accettò per come sono, talvolta leader, talvolta arrogante. Tra un anno e mezzo sarò pronto per dirigere una squadra".