Tris Reds al Newcastle: Klopp stacca Guardiola, battuto 3-2 dai Canaries. Tre gol di Abraham nel 5-2 dei Blues al Wolverhampton (Cutrone gol)
Grande sorpresa nel quinto turno di Premier League. Il Manchester City perde 3-2 a Norwich e crolla a -5 dal Liverpool: reti di McLean (18'), Cantwell (28'), Agüero (45'), Pukki (50') e Rodri (88'). I Reds battono 3-1 il Newcastle e sono a punteggio pieno. Brilla la stella di Abraham, che con tre gol guida il Chelsea al 5-2 sul Wolverhampton (in gol Cutrone). Vincono anche Tottenham (4-0 al Crystal Palace) e Manchester United, che batte 1-0 il Leicester.
LIVERPOOL-NEWCASTLE 3-1
Prosegue la marcia inarrestabile del Liverpool di Jurgen Klopp, che a Anfield trova la quinta vittoria in altrettante uscite di campionato e ha la meglio su un Newcastle che pure era riuscito a portarsi in vantaggio su uno dei campi più difficili del Pianeta. I Magpies vanno infatti a segno al 7', quando Willems riceve da Atsu, si passa il pallone dal sinistro al destro, fa secco Alexander-Arnold e deposita il pallone alle spalle di Adrian. La Kop rumoreggia, ma è solo questione di tempo: già al 28' arriva infatti il pareggio, grazie a un destro al fulmicotone di Sadio Mané, ottimamente servito da Robertson. I Reds riprendono il controllo della partita, ma non si accontentano: l'obiettivo è andare al riposo in vantaggio e a centrarlo è ancora una volta Mané. Il senegalese riceve un pallone profondo in area al 40', vince un rimpallo con Dubravka in uscita e poi deve solo ribadire in rete. La fortuna nello sport non esiste, diceva il saggio, ma il Liverpool odierno deve ringraziare di nuovo la sorte anche a inizio ripresa, quando una palla vagante arriva a Krafth che spara alle stelle: era solo davanti alla porta sguarnita. E un Newcastle bello ma sprecone viene puntualmente punito: al 72' Firmino libera con un sontuoso colpo di tacco Mohamed Salah, l'egiziano fa sdraiare Schar e poi con il diagonale mancino timbra il terzo gol per i Reds. Mané e Salah potrebbero rendere ancora più rotondo il punteggio, ma tanto basta: il Liverpool sembra inarrestabile, arriva a quattordici vittorie di fila in Premier League (considerando anche il finale della scorsa stagione) e le rivali sono ampiamente avvisate. Quest'anno i Reds sembrano davvero voler arrivare fino in fondo.
WOLVERHAMPTON - CHELSEA 2-5
Il Chelsea dei giovani forgiato da Frank Lampard e schierato con una difesa a tre funziona, diverte e finalmente non sciupa tutto con le proprie amnesie difensive. La gara del Molineux è vivace fin dai primi minuti, ma bisogna aspettare il 30’ per il primo gol: Fikayo Tomori, confermato nella difesa a tre, sorprende Rui Patricio con un destro dalla distanza sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Da lì sale in cattedra Tammy Abraham, che a cavallo tra i due tempi segna una tripletta da ricordare: dopo il primo gol da opportunista e il 3-0 segnato in incornata, l’attaccante nato nel vivaio dei Blues raccoglie un lancio lungo e scherza Coady prima di incrociare sul palo lungo per il poker dei suoi. Qualche brivido negli ultimi 20’, quando lo stesso Abraham devia in porta un colpo di testa di Saiss e Cutrone accorcia ulteriormente sotto misura, ma il 5-2 dell’altra stellina Mount è il punto esclamativo sul match.
MANCHESTER UNITED - LEICESTER 1-0
Finisce l’attesa del Manchester United, che supera il Leicester di misura e ottiene i tre punti che mancavano dal super debutto contro il Chelsea di oltre un mese fa. I padroni di casa riescono finalmente a superare la propria complicata relazione con i rigori, grazie a Rashford che trasforma un penalty conquistato dopo pochi minuti spiazzando Schmeichel. Gli ospiti, mai sconfitti prima della sfida di oggi, non riescono a sfruttare le poche chance concesse dai Red Devils, che sfiorano il 2-0 nel finale con una punizione dello stesso Rashford che si stampa sulla traversa.
TOTTENHAM - CRYSTAL PALACE 4-0
Gli Spurs dimenticano le recenti difficoltà e tornano alla vittoria che mancava dalla prima di campionato. Basta un tempo per stendere un Crystal Palace troppo vulnerabile sulla propria corsia sinistra, dalla quale nascono tutte e quattro le reti del Tottenham, segnate nel giro di 42’: prima una doppietta di Son, con in mezzo l’autogol di Van Aanholt, poi è Lamela a chiudere i giochi. Primo clean sheet per Pochettino, che può sorridere in vista del debutto in Champions League.
BRIGHTON - BURNLEY 1-1
Rimangono appaiate in classifica Brighton e Burnley, entrambe a 5 punti dopo il pareggio conquistato dagli ospiti soltanto in pieno recupero grazie a Hendrick. Proprio il Burnley era partito meglio nel primo tempo, ma dopo aver retto inizialmente i Seagulls avevano gradualmente preso campo fino al vantaggio ottenuto in avvio di ripresa grazie a Maupay, conservato fino alla beffa finale.
SHEFFIELD UTD - SOUTHAMPTON 0-1
Dopo l’ottima rimonta di Stamford Bridge cade in casa contro il Southampton lo Sheffield United, punito da un gol di Djenepo a metà ripresa. In un primo tempo piuttosto vivace, i Blades si erano salvati grazie al palo colpito dall’ex Adams. Dopo un gol annullato dal Var a inizio ripresa allo Sheffield, i Saints hanno colpito con un grande assolo del giovane centrocampista, conquistando la seconda vittoria esterna di fila.
NORWICH-MANCHESTER CITY 3-2
Il calcio è bello perché i canarini possono mangiarsi i giganti. In Premier League, dove i giganti sono tanti, di Canaries ci sono solo quelli di Norwich. Sono neopromossi e senza diversi titolari, ma sanno far male. Se ne accorge presto il Manchester City, che nella prima mezz'ora non tira in porta, se non con un colpo di testa debole di Rodri in apertura di gara. Nessuno si poteva aspettare, però, che i campioni d'Inghilterra fossero sotto per 2-0 dopo appena 28 minuti, colpiti prima da un colpo di testa di McLean (18') e poi da un contropiede perfetto finalizzato da Cantwell, dopo che Agüero aveva fallito il pareggio da pochissimi centimetri. Non poteva aspettarselo nemmeno Pep Guardiola, che infatti beve nervosamente a bordo campo e forse medita qualche cambio. Il palo colpito di testa da Sterling (31') fa pensare all'inizio della riscossa. Una sensazione confermata dal 2-1, arrivato pochi secondi prima dell'intervallo con una zuccata di Agüero, lasciato colpevolmente solo dai centrali difensivi. Nella testa di Guardiola deve essere il gol che cambia l'inerzia della partita. E invece la gara prende la strada dei Canaries, perché al 50' Otamendi (già graziato da una ciabattata di Pukki un minuto prima) si addormenta clamorosamente all'altezza dei 16 metri: Buendia gli soffia il pallone e appoggia comodamente a Pukki, che sigla il 3-1 e trova il sesto centro in Premier League, a -1 da Agüero. L'impossibile è successo, Guardiola non sa spiegarsi il black-out e Carrow Road, per un giorno, crede alla favole, anche dopo il 3-2 firmato da Rodri a due minuti dal termine. Il City non dà l'impressione di poter pareggiare e, soprattutto, si trova già a -5 dal Liverpool.