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Premier League: niente allungo Champions per il Chelsea, è 2-2 con il Burnley

Blues fermati in casa e terzi a pari merito con il Tottenham, ma con una partita in più rispetto alle avversarie per il quarto posto

22 Apr 2019 - 23:07

Nella 35.a giornata di Premier League finisce 2-2 la sfida di Stamford Bridge tra Chelsea e Burnley. Succede tutto nel primo tempo: vantaggio ospite all’8’ con Hendrick, pareggia Kante al 12’, Higuain al 14’ ribalta tutto, ma il Burnley pareggia di nuovo con Barnes al 24’. Sarri aggancia al terzo posto il Tottenham a 67 punti, ma ora ha una partita in più già giocata rispetto agli Spurs, all’Arsenal e al Manchester United.

Il primo tempo di Stamford Bridge è il digestivo ideale dal deciso gusto calcistico dopo una giornata passata tra grigliate e pranzi fuori porta nel giorno di pasquetta. Ritmi alti, gol e squadre che regalano qualità e intensità fino al fischio che le riporta negli spogliatoi per l’intervallo. Burnley che è praticamente salvo e gioca senza particolari pressioni addosso, con la leggerezza mentale che ti permette di trovare giocate altrimenti più complicate in un altro momento della stagione. Come all’8’, quando su una respinta corta da calcio d’angolo Hendrick si coordina, aspetta che il pallone scenda il giusto nonostante la difesa del Chelsea cerchi di chiuderlo e manda il pallone all’angolo basso, dove Kepa non può arrivare. La squadra di Sarri però, visti i risultati di Tottenham, Arsenal e Manchester United, ha un’occasione troppo ghiotta nella corsa alla prossima Champions League e rimette in ordine il punteggio dopo pochi minuti. Loftus-Cheek attacca dritto per dritto, con velocità e fisico, pallone per Hazard che attira un paio di avversari sulla linea di fondo prima di mettere all’indietro per Kante. Sinistro sotto la traversa e al 12’ è 1-1. Punteggio però che cambia di nuovo subito, perché al 14’ tocca a Higuain provare a prendersi un pezzetto del cuore di Stamford Bridge. Azione da applausi del Chelsea, Jorginho in verticale per il Pipita, suola e interno per Azpilicueta che in area restituisce di tacco all’ex Milan che con il destro trova la parte interna della traversa, il fondo della rete e l’abbraccio gioioso dei suoi tifosi. Il Burnley però conosce bene i propri pregi, tra cui la capacità di sfruttare palloni alti e palle inattive. Grazie a questi due elementi arriva il 2-2 al 24’, quando dopo un doppio tocco di testa in area su calcio di punizione poco oltre il centrocampo, Barnes è tutto solo sul secondo palo e può battere ancora Kepa.

Secondo tempo in cui il Burnley decide che provare a proteggere con ogni mezzo il pareggio sia il modo migliore per gestire la situazione e trovare un punto importante per chiudere virtualmente il discorso salvezza. Il Chelsea si ritrova così a dominare nel possesso palla, ma le linee dei Clarets sono robuste e strette, in mezzo all’area non c’è ossigeno che permetta ai Blues di dare sfogo alla manovra perimetrale che così resta infinita e inefficace. Gli unici tentativi della ripresa sono di Azpilicueta e David Luiz da fuori, a testimonianza dell’efficacia della fase difensiva del Burnley e delle difficoltà del Chelsea ad uscire dalle proprie linee guida. L’unico che tenta qualche sgommata è Hazard, da cui non a caso il Chelsea si rifugia ogni volta che si cerca qualcosa di diverso. Sarri prova a cambiarla anche dalla panchina, con Giroud che prende il posto di Higuain che platealmente domanda a Zola, con tanto di gesto della mano all’italiana, il perché della scelta di sostituirlo. Non succede però nulla, nel finale prevale il nervosismo per il Chelsea che così si deve accontentare di un punto che sa di occasione persa. I Blues sono al terzo posto con il Tottenham a 67 punti, ma l’Arsenal è a 66, lo United a 64 e queste tre squadre, ora, hanno una partita in meno disputata rispetto alla squadra di Sarri.

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