Sotto indagine numerose operazioni dal 2009 al 2018: la sentenza attesa per inizio 2025
© afp
Lunedì 16 settembre 2024: un data che potrebbe diventare storica per il Manchester City. A due giorni dall'esordio in Champions, contro l'Inter fra l'altro, si aprirà infatti il processo contro il club inglese allenato da Pep Guardiola per violazioni del Fair Play Finanziario. La Premier League imputa infatti alla società di proprietà dello sceicco Mansur bin Zayd Al Nahyan la violazione sistematica e ripetuta, più di cento le circostanze messe sotto la lente delle indagini, delle regole imposta dalla Uefa. Per nove anni, dal 2009 al 2018, il City avrebbe eluso le normative relative alle spese, evitando di fornire informazioni accurate in merito alle operazioni svolte.
Secondo la stampa inglese il processo a carico dei Citizens durerà due mesi e mezzo e la sentenza dovrebbe arrivare a inizio 2025 (ricordiamo che l'anno passato, per violazioni del Fair Play Finanziario, la Premier League aveva già sanzionato l'Everton con un -8 punti e e il Nottingham Forest con un -4)
Teoricamente, se le accuse più gravi dovessero essere provate, Il City rischia la retrocessione. Le presunte violazioni contestate, come detto, includono la mancata fornitura di informazioni finanziarie accurate per nove stagioni, dettagli incompleti sulla retribuzione dell’ex allenatore Roberto Mancini durante le quattro stagioni in cui è stato al club dal 2009 al 2013 e dettagli incompleti anche sulla retribuzione dei giocatori, tra questi anche l’ex centrocampista Yaya Touré, per sei stagioni dal 2010/11 al 2015/16.
Il City è stato anche accusato di non aver collaborato all’indagine e di non aver consegnato i documenti richiesti per cinque stagioni dal 2018/19 al 2022/23. Il club, da parte sua, ha sempre negato qualsiasi illecito e ha affermato di essere in possesso di «prove irrefutabili» che lo scagioneranno. La società ha assunto Lord Pannick KC per guidare la difesa contro le accuse.
La Premier League ha avviato un’indagine sul City nel 2018 dopo la pubblicazione dei documenti di Football Leaks da parte del quotidiano tedesco Der Spiegel, tra cui copie del contratto di Mancini, accordi sui diritti d’immagine riguardanti l’agente di Touré e numerose mail che suggeriscono che i proprietari del City abbiano versato direttamente i soldi che sarebbero dovuti provenire da contratti di sponsorizzazioni.