Secondo il racconto del quotidiano francese, il padre del brasiliano pretendeva che il club pagasse 45 mln al fisco brasiliano
Spuntano nuovi, clamorosi, retroscena sulla trattativa Neymar-PSG. Secondo l'Equipe quest'estate il club parigino era pronto a pagare la clausola rescissoria da 190 milioni pur di strapparlo al Barcellona, ma la trattativa si è arenata di fronte alle folli richieste dell'entourage del giocatore. Non solo uno stipendio da 40 milioni di euro, ma anche un "una tantum" di 45 milioni per liquidare i suoi debiti con il fisco brasiliano.
Tutto inizia a marzo, quando Neymar viene condannato al pagamento di una maxi multa di 188 milioni di reais (circa 45 milioni di euro) dal tribunale di Rio de Janeiro. L'accusa è quella di non aver mai dichiarato al fisco parte dei soldi percepiti da Santos, Barcellona e Nike nel periodo 2011-2013 e di averli invece dirottati su società di comodo.
In estate il contatto col PSG: secondo l'Equipe il club francese era disposto a pagare l'intera clausola rescissoria al Barcellona e a soddisfare le richieste del giocatore, che chiedeva uno stipendio da 35-40 milioni di euro, un jet privato e persino una catena di hotel col suo nome. Il quotidiano francese parla persino di un incontro a San Paolo tra la dirigenza parigina e il padre di Neymar. Una trattativa ben avviata insomma, che si è arenata solo davanti alla pretesa di pagamento dei debiti col fisco brasiliano. Una richiesta ritenuta "oscena" dal numero uno del Psg, Nasser al-Khelaifi.