La versione del difensore che ha abbandonato il campo. Cala si difende. "Merito la presunzione d'innocenza"
"Cala mi ha detto negro di m...", questo la frase pronunciata da Diakhaby mentre prendeva la via dello spogliatoio durante Cadice-Valencia seguito poi dai suoi compagni di squadra. Episodio che ha indignato la Spagna e il mondo tanto che Marca titola: "Sconfitta di tutti, non sei solo". Nella serata di ieri è arrivato anche il comunicato del Cadice che ha condannato l'episodio.
"Il Cádiz Football Club, visti gli eventi accaduti nella partita contro il Valencia Football Club, vuole fare le seguenti considerazioni:
- Siamo contrari a qualsiasi situazione di razzismo o xenofobia, chiunque ne sia l'autore, e lavoriamo per la sua estirpazione. Tutti gli autori di questi crimini, che provengano o meno dalla nostra squadra, devono pagare per questo.
- Non dubitiamo dell'onestà di tutti i componenti della nostra rosa, fermi difensori della lotta al razzismo, il cui atteggiamento è sempre stato esemplare in tutte le partite che si sono giocate.
- Non si può entrare per valutare le questioni del gioco tra i giocatori, chiediamo sempre un atteggiamento di rispetto e responsabilità nei confronti degli avversari.
- Lavoriamo e continueremo a lavorare affinché nel nostro calcio non ci siano comportamenti xenofobi, con un "NO AL RAZZISMO" con tutta la sua forza".
Anche il Valencia con un comunicato è stato molto duro con un comunicato in 10 punti chiave.
"1. Mouctar Diakhaby oggi è diventato un'altra vittima del razzismo nel calcio;
2. Dopo aver subito un intollerabile insulto razzista, ha subito un cartellino giallo per protesta;
3. Siamo orgogliosi del supporto che Diakhaby ha ricevuto dai suoi compagni di squadra e della decisione di lasciare il campo in blocco;
4. Confidiamo che questo evento sarà oggetto d'inchiesta;
5. Con nostra delusione, non è stata presa alcuna decisione;
6. Il club in nessun momento ha esortato i suoi giocatori a tornare in campo. L'arbitro ha comunicato ai giocatori le potenziali conseguenze del mancato rientro in campo. I giocatori, costretti a giocare sotto minaccia di rigore dopo gli insulti razzisti e il cartellino giallo a Diakhaby, decidono di rientrare in campo;
7. Diakhaby ha chiesto ai suoi compagni di squadra di tornare in campo e combattere. I suoi colleghi hanno rispettato la sua volontà;
8. Quello che è successo oggi non dovrebbe mai più ripetersi nel calcio;
9. Il Valencia è contro il razzismo ed esprime il suo pieno sostegno a Diakhaby. Oggi è un giorno triste per il nostro sport;
10. Quella che abbiamo perso oggi non è una partita, oggi si è perso il rispetto e lo spirito del calcio e dello sport".
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CALA SI DIFENDE: "MERITO LA PRESUNZIONE D'INNOCENZA"
Juan Cala, il difensore del Cadice accusato di aver rivolto insulti razzisti a Mouctar Diakhaby, suo avversario nella sfida di Liga con il Valencia al 'Ramón de Carranza', ha detto che merita la presunzione di innocenza. I giocatori ospiti sono usciti dal campo dopo che Diakhaby ha detto di essere stato insultato. Sono poi rientrati perche' l'arbitro, secondo il club, avrebbe minacciato una possibile penalizzazione se non avessero ripreso a giocare. "Apparentemente la presunzione di innocenza non esiste in questo paese", ha dichiarato Cala al canale televisivo Deportes Cuatro. Parlando brevemente al suo arrivo al centro di allenamento, il giocatore ha detto che presto rendera' nota la sua versione di quanto e' successo: "Non mi nascondero'". Il Cadice ha annunciato che Cala parlera' in conferenza stampa dopo la sessione di allenamento di martedi'. Alcuni dei suoi compagni di squadra e l'allenatore Alvaro Cervera lo hanno difeso. "Cala mi ha detto di non aver mai insultato nessuno durante la partita", ha spiegato Cervera.
L'arbitro della partita, David Medie Jimenez, ha riferito che Diakhaby lo ha avvertito di essere stato insultato. Il fischietto ha incluso nel suo report le parole razziste riportategli da Diakhaby, aggiungendo pero' che nessun componente della squadra arbitrale le ha sentite. Sempre Jimenez ha smentito di aver 'minacciato' il Valencia riguardo la possibile penalizzazione. In una nota la Liga ha dichiarato di condannare "tutte le forme" di razzismo. "Prendiamo sul serio qualsiasi accusa e lavoreremo con i club e il mondo arbitrale facendo tutto il necessario per proteggere i valori di uguaglianza e di rispetto che prevalgono nella nostra competizione". Il Valencia ha chiesto un'indagine completa su cio' che e' accaduto e ha ribadito il "pieno appoggio" a Diakhaby. "Lotteremo fino alla fine per chiarire cosa e' successo, difendere il nostro giocatore e sradicare il razzismo", ha twittato il club.