Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

Coppa del re

Real Madrid, Tebas attacca Florentino Perez: "Pressioni e minacce. Non è più calcio"

Il presidente della Liga non cita mai quello dei Blancos, ma si rivolge a lui: “È controllo del potere"

26 Apr 2025 - 17:00

Barcellona-Real Madrid è da sempre la sfida tra i due club che detengono il potere, non solo calcistico, in Spagna, ma stavolta per la finale di Coppa del Re si preannuncia un Clasico diverso da tutti i precedenti. Il cordoglio e il silenzio per la morte di Papa Francesco non sfiorano nemmeno il mondo del calcio spagnolo, dove negli ultimi giorni le polemiche si sono incendiate sempre più fino ad arrivare alla guerra totale tra Javier Tebas, presidente della Liga, e Florentino Perez, numero uno del Real. 

Prima il pianto in conferenza stampa dell’arbitro designato per la finale, Ricardo de Burgos Bengoetxeda, che non è riuscito a trattenere le lacrime per gli attacchi della tv del club di Madrid nei suoi confronti, poi l'immediata reazione del Real, col presidente Florentino Perez che ha cancellato la conferenza stampa di Ancelotti, così come la cena ufficiale della vigilia, e ha minacciato anche (salvo poi fare retromarcia) di non presentare la squadra in campo per la finale col Barça. 

Perez chiede che venga punito l’arbitro e attacca la Liga e la federazione per avere consentito lo sfogo pubblico in conferenza stampa con accuse infondate al Real e pronta arriva, durissima, la replica di Tebas - numero uno della Liga - che attraverso un post su X scrive rivolgendosi direttamente a Florentino pur senza nominarlo mai con una serie di puntualizzazioni: "Non gli piaccio io perché non faccio quello che vuole lui, non gli piace Ceferin perché non fa quello che vuole lui, non gli piace Louzan (il presidente federale, ndr) perché non fa quello che vuole lui, non gli piacciono i commentatori tv o la riforma degli arbitri perché non è quel che vuole lui".

E poi ancora: "Dopo le proteste degli arbitri, esausti, lui risponde annullando la conferenza stampa, l'allenamento, gli eventi ufficiali e fa trapelare che potrebbe non giocare la finale. Lui - incalza Tebas - non protesta, mette pressione; lui non si lamenta, minaccia; lui non vuole migliorare il calcio, lui vuole solo il suo calcio".

"Questo non è calcio, è controllo del potere. E la cosa più grave non è che ci provi ma che molti lo permettano, lo consentano e lo aiutino", conclude Tebas.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri