Lettera del brasiliano, presidente del Valladolid, per incoraggiare i sostenitori a non mollare in questo momento difficile
"Mi dissero che non avrei più camminato, sembrava che la mia stessa vita mi fosse stata tolta. Fu in quei momenti che i miei limiti furono messi alla prova e io combattei per superarli. E vinsi". Sono alcune delle frasi contenute in una lettera che Ronaldo il Fenomeno ha scritto ai tifosi del Real Valladolid, di cui è presidente, per incoraggiarli in questo brutto periodo di emergenza coronavirus. "Siamo separati dalla distanza fisica ma sono convinto che non siamo mai stati così vicini. Siamo dentro le nostre case per noi stessi, per coloro che amiamo, per tutti quelli che non conosciamo nemmeno e per coloro che non possono più stare con noi - continua il messaggio del brasiliano - Vi scrivo per ringraziarvi di essere lì, per la pazienza, la cautela e l'ottimismo nonostante tutte le difficoltà, le sfide e le perdite che stiamo affrontando in questi tempi difficili. Il calcio mi ha insegnato molte cose".
"Alla fine arrivò il momento, forse il più emblematico di tutta la mia carriera, nel 2002, in Giappone, nella finale dei Mondiali. Segnai 2 gol contro la Germania, per il mio paese, fu la consacrazione del mio ritorno - scrive ancora Ronaldo - Sono sicuro che anche tu, quando guarderai indietro, ricorderai quante volte ti sei alzato, da tutte le tue battaglie e quante volte sei riuscito a superare, nel corso della tua vita, per rendere possibile l'impossibile e arrivare dove sei, chi sei. Siamo insieme e usciremo più forti da tutto questo".