Secondo il Telegraph il centrocampista russo nel mirino per presunta somministrazione di ormone della crescita
Nuova bufera doping in vista per la Russia: il centrocampista Denis Cheryshev, passato in estate al Valencia, sarebbe sotto indagine per aver ricevuto iniezioni di ormone della crescita da parte dei medici nel ritiro pre-Mondiale. Tutto nasce da un'intervista del padre di Cheryshev che la Federazione Calcio russa smentisce: "Parole travisate, era solo plasma arricchito in piastrine e quindi perfettamente legale"
Il Telegraph rivela che Cheryshev, quattro gol in cinque partite al Mondiale casalingo, sarebbe stato ascoltato sia dall'antidoping spagnolo (per competenza del club in cui gioca) sia dalla controparte russa. Il giocatore ha negato con forza l'ipotesi di doping che, paradossalmente, nasce da una dichiarazione del padre al giornale russo Sport Weekend: Dmitri Cheryshev avrebbe detto che il figlio aveva ricevuto un'iniezione contenente ormone della crescita durante il ritiro pre-Mondiali.
La Federazione Calcio russa si è difesa dicendo che l'intervistatore ha travisato le parole del padre di Cheryshev, l'iniezione era solo di plasma arricchito di piastrine e quindi legale. L'uso dell'ormone della crescita non costituisce reato se è dovuto a un problema medico ma, se così non fosse, può essere punito con una squalifica sino a 4 anni.