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Il portiere del Psg a El Partitazo de Cope: "Se fosse in mio potere sarei già tornato ad allenarmi"
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Sergio Rico racconta ai microfoni di El Partitazo de Cope del proprio calvario dopo l'incidente a cavallo del 28 maggio scorso a causa del quale è stato in coma per 19 giorni e ha subito un delicato intervento chirurgico per rimuovere un aneurisma. "Non vedo l'ora che il medico mi dia un po' più di libertà perché mi sento bene - ha confessato il portiere del Psg -. Voglio tornare alla mia routine e sentirmi di nuovo un calciatore. In ospedale ho perso 20 chili... pesavo circa 92 e sono sceso a 73. Adesso peso 88 chili". Il suo ritorno in campo è al momento solo un’ipotesi: "Prendo la cosa con molta calma, non è in mio potere. Se fosse in mio potere sarei già tornato ad allenarmi. Seguo gli ordini dei medici, che si prendono cura di me e di coloro che mi hanno salvato la vita, senza esagerare minimamente".
Il ricordo di quei drammatici secondi dell’incidente è però scomparso per sempre dalla mente di Sergio Rico: “Non ricordo assolutamente nulla come non ricordo niente di quando mi sono risvegliato dal coma, ma penso che mia moglie e mia madre fossero accanto a me".
Sergio Rico era volato con un aereo privato nel sud della Spagna, diretto a El Rocio, un piccolo villaggio andaluso che ospita una delle più grandi feste religiose della penisola iberica. Qualche ora dopo il suo arrivo in quel fatidico 28 maggio, il portiere ha riportato gravi ferite alla testa e al collo dopo essere stato calpestato da un cavallo ed è stato costretto a un ricovero di trentasei giorni in terapia intensiva rimanendo in coma per 19 giorni. Come rivelato dai medici, Rico sarebbe morto se la ferita riportata fosse stata più profonda di solo mezzo centimetro. Ha lasciato l'ospedale il 18 agosto dopo 82 giorni di degenza. Ora ha ripreso una vita normale senza alcuna conseguenza, ma il ritorno in campo è ancora un punto interrogativo.