Trovato l'accordo tra Lega e Federazione. La ricetta prevede partite alle 20 e alle 23 con almeno 72 ore di riposo per ogni squadra
Lionel Messi (Barcellona)
La lunga battaglia tra le due massime organizzazioni calcistiche spagnole, quella sugli orari e i giorni delle partite, sembra arrivata alla fine. Lega e Federazione hanno trovato un accordo, che dovrà essere ratificato davanti a un giudice, che prevede partite tutti i giorni, compreso il lunedì, in due fasce orarie: le 20 per le zone più fresche e le 23 per le città dove il clima è più caldo, considerando che la Liga riprenderà a giugno.
Luis Rubiales, il presidente della Federazione spagnola, è sempre stato contrario alle partite giocate di lunedì perché ha sempre considerato il primo giorno della settimana poco adatto alle esigenze degli spettatori, ma in un calcio giocato a porte chiuse questa preoccupazione è diventata superflua. Il limite fissato per ogni squadra tra una partita e l'altra è di 72 ore. Se si scende in campo il lunedì, insomma, la gara successiva non potrà essere disputata prima di giovedì. Questa organizzazione permetterà alla Liga di chiudere la stagione nazionale entro il 29 luglio, il limite fissato dalla Uefa per poter disputare le ultime partite delle Coppe europee della stagione in corso.