Spagna, la reazione dei media alla conferenza di Rubiales
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Il presidente della Federcalcio al contrattacco: "Azioni legali contro chi ha parlato di violenza sessuale". Il Consiglio Superiore dello Sport avvia le procedure per la sospensione. Hermoso: "Subito pressioni per difendere Rubiales"
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Clamoroso in Spagna: al contrario di quanto anticipato dai media locali nella giornata di giovedì il presidente della Federcalcio, Luis Rubiales, ha annunciato di non avere alcuna intenzione di dimettersi dal suo ruolo nonostante il procedimento disciplinare aperto dalla Fifa nei suoi confronti per il bacio sulla bocca a Jenni Hermoso al termine della vittoriosa finale del Mondiale femminile. "Non mi dimetto, non mi dimetto, non mi dimetto, non mi dimetto, non mi dimetto - ha ribadito cinque volte Rubiales nel corso della conferenza seguita all'assemblea straordinaria della Rfef -. Ho ricevuto molte pressioni. Magari lunedì troveranno la formula per cacciarmi, ma io intendo difendermi e lottare sino alla fine". Dure accuse dalla Hermoso: "La Rfef ha esercitato pressioni sul mio entourage (famiglia, amici, colleghi...) affinché fornissi una testimonianza che aveva poco o nulla a che fare con i miei sentimenti".
Per Rubiales è però in arrivo la sospensione. Il segretario di Stato per lo Sport, Victor Francos Diaz, ha infatti annunciato che il Governo spagnolo ha avviato le procedure per la sospensione del numero uno della Federcalcio: "Aveva la possibilità di fare un'inversione di rotta, ma poiché non l'ha fatto ci penserà il Governo a frenarlo", le sue parole davanti ai media. La procedura prevede una denuncia al Tribunale amministrativo dello Sport per grave e cattiva condotta: "Se il tribunale lo riterrà opportuno, Rubiales sarà sospeso", ha spiegato Francos.
HERMOSO: "MAI ACCONSENTITO AL BACIO"
La ricostruzione di Rubiales, che nella conferenza aveva parlato di un bacio consensuale, è stata smentita dalla diretta interessata: "Come si vede nelle immagini, in nessun momento ho acconsentito al bacio che mi ha dato e in nessun caso ho cercato di sollevare il presidente - le sue parole affidate a un comunicato - . Non tollero che la mia parola venga messa in discussione e tanto meno che le parole vengano inventate". Poi la Hermoso ha pubblicato un suo commento personale in cui ha condannato fermamente il comportamento tenuto da Rubiales. "Mi sono sentita vulnerabile e vittima di un'aggressione, un atto impulsivo e sessista, fuori luogo e senza alcun tipo di consenso da parte mia. Semplicemente non sono stata rispettata. Mi era stato chiesto un comunicato congiunto per allentare la pressione sul presidente, ma in quel momento nella mia testa avevo solo l`idea di godermi insieme alle mie compagne lo storico traguardo raggiunto".
LE COMPAGNE: "NON RISPONDEREMO ALLE CONVOCAZIONI SE NON CAMBIA IL PRESIDENTE"
Il resto del comunicato è molto netto: "Vogliamo esprimere la nostra ferma e decisa condanna dei comportamenti che hanno violato la dignità delle donne. Vogliamo sottolineare che nessuna donna dovrebbe sentire il bisogno di rispondere alle immagini forti che tutti hanno visto e, naturalmente, non dovrebbe essere coinvolta in atteggiamenti non consensuali. Le giocatrici della Nazionale spagnola di calcio, campionesse del mondo in carica, attendono risposte forti da parte delle autorità pubbliche affinché azioni come queste non restino impunite. Vogliamo chiedere reali cambiamenti strutturali che aiutino la Nazionale a continuare a crescere, per trasferire questo grande successo alle generazioni successive. Ci riempie di tristezza che un evento così inaccettabile riesca a offuscare il più grande successo sportivo del calcio femminile spagnolo. Dopo tutto quello che è successo durante la premiazione dei Mondiali femminili, ci teniamo a precisare che tutte le giocatrici che firmano questa lettera non risponderanno alle convocazioni della nazionale finché l'attuale presidente rimarrà in carica".
IL DISCORSO DI RUBIALES
Il discorso di Rubiales era iniziato con delle scuse: "Questo è l'organo che mi ha eletto e qui devo dare le mie spiegazioni. Devo ringraziare per tutti i messaggi di congratulazioni che ho ricevuto per la vittoria. Devo chiedere scusa per quello che è successo sul palco di Sidney, in un momento di euforia, in cui ho perso il controllo. Chiedo scusa alla famiglia reale e a chi si è sentito offeso per un gesto poco edificante, non mi voglio giustificare. Ma era un bacio senza dominanza, come se fosse dato a mia figlia".
Il numero uno della Federazione aveva poi proseguito nel descrivere l'evento incriminato: "È stato spontaneo, reciproco e consensuale. Ho un ottimo rapporto con tutte le giocatrici e abbiamo vissuto momenti molto affettuosi in questo ritiro. Appena è arrivata Jenni mi ha sollevato da terra e quando mi ha lasciato ci siamo abbracciati, io le ho detto di lasciar perdere il rigore (sbagliato nel corso della Finale, ndr), che era stata fantastica, lei mi ha detto che sono un crack ed è successo".
Dopodiché era passato al contrattacco: "Il falso femminismo non cerca la verità, cerca di mettersi al collo la medaglia e pensare che stiamo facendo passi avanti. Non si preoccupano delle persone. Diversi politici hanno definito questo atto una violenza sessuale, un gesto senza consenso, un' aggressione... Queste persone stanno cercando di assassinarmi pubblicamente e io mi difenderò, come tutti gli spagnoli, in tribunale. Intraprenderò azioni legali contro queste persone. Hanno insistito molto sul sensazionalismo del falso femminismo, la stampa continuerà a uccidermi, ma la verità è la verità. Potranno continuare con questa campagna, ma nel profondo del mio cuore non mi interessa".
Rubiales aveva infine speso parole d'affetto per il ct Jorge Vilda, affermando di essersi già mosso per prolungare di altri quattro anni il suo contratto con la nazionale femminile.
ANCHE LA PROCURA DI MADRID DENUNCIA RUBIALES
Mentre Rubiales teneva la sua conferenza stampa il canale La Sexta ha reso noto che la Procura di Madrid ha presentato una denuncia contro di lui al Tribunale Nazionale. Nella lettera il Pubblico Ministero sottolinea che i fatti denunciati potrebbero costituire un reato di violenza sessuale. La Procura precisa inoltre che i fatti ricadono sotto la responsabilità della del Tribunale Nazionale poiché si tratterebbe di un reato commesso da un cittadino spagnolo all'estero.
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