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Supercoppa Europea: gioia Atletico

Decisivi i supplementari, che sorridono ai Colchoneros: due volte Diego Costa, poi Saul e Koke per il poker di Simeone e soci. Ai merengues non bastano Benzema e Ramos

16 Ago 2018 - 13:30

A Tallinn, l'Atletico Madrid trionfa in Supercoppa Europea, battendo 4-2 il Real Madrid ai tempi supplementari. Vantaggio immediato di Diego Costa (1'), la ribaltano i Blancos con Benzema (27') e Sergio Ramos (63' su rigore), poi ancora Diego Costa pareggia (79'). All'overtime, le reti decisive di Saul (98') e Koke (104'). Lopetegui parte male, Simeone vendica le passate sconfitte in Champions.

Come preannunciato, nella formazione titolare del Real Madrid non c’è Modric, in palese ritardo di condizione fisica rispetto ai compagni. 4-3-3 con Isco nei tre di centrocampo insieme a Kroos e Casemiro, attacco con Asensio e Bale larghi ad innescare Benzema. 4-4-2 classico per l’Atletico Madrid, con Griezmann e Diego Costa di punta. E’ proprio il brasiliano a far esplodere subito la partita dopo 54 secondi: su lancio lungo dalle retrovie, si lancia da solo di testa, con Sergio Ramos prima e poi Varane che lo lasciano fare, e calcia un destro violentissimo quasi dalla linea di fondo che buca Keylor Navas sul suo palo. Il gol subito a freddo condiziona il Real, che ci mette circa un quarto d’ora per entrare in partita. Ma quando lo fa, la squadra di Lopetegui macina gioco e mette in crisi i Colchoneros. Ispiratissimi Marcelo e Asensio, che creano la prima palla gol: cross del brasiliano, tacco dello spagnolo e risposta superlativa di Oblak. Il pareggio del Real, al 27’, arriva però sul fronte opposto. Bale svernicia Lucas Hernandez e crossa al centro, Oblak non esce e Benzema, fin lì invisibile, lo beffa di testa. L’Atletico accusa il colpo e non riesce più a ripartire, il Real di contro ha almeno due occasionissime prima dell’intervallo per ribaltare il punteggio. Entrambe con Asensio, che prima manda a lato di pochissimo un destro a giro e poi tergiversa troppo non concretizzando una ripartenza meravigliosa orchestrata da Benzema e Bale.

Nella ripresa, la squadra di Simeone, sofferente in tribuna – ancora alle prese con la squalifica rimediata in Europa League lo scorso anno – prova a rialzare il baricentro tenendo maggiormente il pallone. Griezmann non può essere al meglio essendo tornato dalle vacanze da meno di dieci giorni, ma riesce comunque a rendersi utile alla squadra giocando semplice. Modric entra al 57’, rilevando Asensio, esattamente quando il francese lascia il campo a Correa. Squadre corte in un secondo tempo in cui lo spettacolo latita, l’equilibrio può essere rotto solo da un episodio. Che arriva poco dopo, con Juanfran che salta in maniera scomposta su angolo e colpisce col braccio in area: rigore con un dubbio (spinta precedente di Benzema?) che Sergio Ramos trasforma con freddezza spiazzando Oblak. Il Real gestisce da lì la palla con sempre maggior scioltezza, approfittando delle difficoltà dell’Atletico a costruire trame di gioco convincenti. Di voglia, di rabbia, però, la squadra di Simeone pareggia, sfruttando un preziosismo di troppo di Marcelo che tiene in campo una palla destinata in fallo laterale: Juanfran ruba palla, Correa rifinisce e la consegna a Diego Costa, che insacca in area piccola.

La doppietta del centravanti dell’Atletico manda tutti ai supplementari, ancora una volta, come nelle due finali di Champions giocate nel 2014 e 2016. Pallino della manovra in mano al Real, che sembra averne di più. Ma a sorpresa, trova il nuovo vantaggio l’Atletico: altra leggerezza in disimpegno, stavolta di Varane, Thomas ruba palla, scambia con Diego Costa e serve per il meraviglioso sinistro al volo di Saul Niguez. Real che va in confusione totale e che subito dopo subisce addirittura la quarta rete: Diego Costa ispira, Vitolo serve sull’arrivo di Koke che in diagonale buca ancora Keylor Navas. Nel secondo overtime, non c’è reazione da parte del Real, a parte una fiammata di Modric (bravo Oblak), e l’Atletico solleva con merito la Supercoppa, la terza della propria storia dopo quelle del 2010 e del 2012. Il Real invece fallisce l’aggancio in testa all’albo d’oro a Barcellona e Milan e inizia male il dopo Cristiano Ronaldo.

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