Dieci le vittime in totale, tre feriti gravi di cui uno gravissimo con ustioni sul 35% del corpo
È una tragedia, ma le reali proporzioni non sono ancora chiare. A Rio de Janeiro è andato in fiamme il centro d’allenamento del Flamengo, quello che si chiama ufficialmente “George Helal” in memoria di uno dei presidenti del club, ma per tutti è il “Ninho do Urubu” (“Nido dell’avvoltoio”), nel quartiere di Vargem Grande, zona Ovest della città.
La parte che ha preso fuoco è quella che veniva utilizzata come alloggio per i ragazzi delle giovanili, quelli che arrivano da altre città e che studiano e si allenano a spese del Flamengo. Non ci sono ancora notizie certe, si parla di 10 morti (si tratterebbe di quattro ragazzi delle giovanili, due ragazzi in prova e quattro dipendenti del centro sportivo). Tutti i ragazzi morti sono già stati identificati: si tratta di
Christian Esmero Candido, 15 anni, portiere anche delle nazionali brasiliane giovanili, Pablo Henrique da Silva Matos, difensore di 14 anni, e Arthur Vinicius, anche lui difensore, che avrebbe compiuto 15 anni tra pochi giorni, Bernardo Pisetta, altro portiere di 15 anni, Atila Paixao, attaccante di 14 anni, e Victor Isaias, attaccante di 14 anni.
Tre i feriti gravi, uno gravissimo: si tratta di Jonathan Cruz Ventura, 15 anni, che ha ustioni sul 35% del corpo. Feriti in modo serio anche Cauà Emanuel Gomes Nunes, 14 anni, e Francisco Diogo Bento Alves, 15 anni. Il Flamengo sta cercando di far arrivare a Rio i loro familiari. Jonathan è dello stato di Espirito Santo, mentre Cauà e Francisco Diogo sono dello stato del Cearà, nel Nordest, che dista oltre 3000 chilometri da Rio. Tutti ragazzi che sognavano di diventare giocatori professionisti con la maglia rossonera del “Fla”.
Tutto è successo di notte per cause ancora sconosciute anche se le prime indiscrezioni parlano di un possibile cortocircuito dell'impianto elettrico a causa della forte pioggia. Uno dei ragazzi sopravvissuti ha raccontato che tutto è partito dal condizionatore d'aria della sua stanza che ha preso improvvisamente fuoco. I pompieri sono stati chiamati alle 5,17 di stamattima, ora locale, quando in Italia erano le 8,17. Alle 7,20 ora locale l’incendio era stato domato, ma per i dieci sfortunati ragazzi non c’era più niente da fare. Il centro sportivo “George Helal” è stato costruito nel 2014 e ampliato nel 2018 su un’area totale di 5000 metri quadrati. Ha due aree indipendenti: una adibita ad alloggio per i ragazzi e per i tecnici del club, l’altra per i giornalisti che seguono il lavoro soprattutto della prima squadra (che si allena nello stesso posto). Il centro ha anche palestre, 14 vasche per l’idroterapia, piscina, mensa, terrazze studiate appositamente per vedere gli allenamenti, due sale riunioni, spogliatoi ampi e magazzino. Il “Ninho do Urubu” veniva considerato un vero gioiello, adesso è diventato il triste teatro di una tragedia.
Intanto oggi è stato sospeso l'allenamento della prima squadra e ovviamente è stata ufficialmente sospesa la gara dei rossoneri contro il Fluminense in calendario per domani e valida per il campionato carioca.
— Flamengo (@Flamengo) 8 febbraio 2019