Antonio Caselli, candidato presidente del club alle elezioni del 3 dicembre, punta sull'ex attaccante della Juve
Il prossimo 3 dicembre i soci del River Plate voteranno per eleggere il presidente. Il favorito è Rodolfo D'Onofrio, il numero uno in carica, e il principale concorrente è Antonio Caselli che punta su David Trezeguet come futuro allenatore. L'ex attaccante della Juventus, che per amore dei Millonarios giocò in Primera B Nacional, ha confermato le sue intenzioni: "Essere l'allenatore del River è un incarico importante, una follia che mi piace".
"La società deve crescere a livello internazionale - ha proseguito il francoargentino nel corso di un'intervista al Diario Olé - al momento non è sviluppata sotto questo aspetto".
Un progetto elettorale ambizioso quello portato da Caselli, che vuole porre un freno alla cessione di giovani talenti in Europa, ma certamente lo sviluppo internazionale sotto la presidenza D'Onofrio c'è stata. Il numero uno in carica si è affidato in questi ultimi anni a Marcelo Gallardo, che dal 2013 a oggi ha portato i Millonarios a vincere un Torneo Final e una Coppa d'Argentina, una Coppa Sudamericana, una Copa Libertadores e due volte la Recopa Sudamericana. Di fatto, il River Plate è la squadra argentina che ha vinto più titoli internazionali negli ultimi 5 anni ed è tornato a far valere l'altro storico soprannome, El Más Grande.
E, come se non bastasse, la squadra di Gallardo ha buone probabilità di accedere alla finale di questa edizione della Copa Libertadores, dopo aver battuto mercoledì i connazionali del Lanús per 1-0 al Monumental nell'andata delle semifinali, con gol del solito Ignacio Scocco. Un eventuale successo nella competizione che terminerà il prossimo 29 novembre potrebbe chiudere definitivamente la questione elettorale in favore di D'Onofrio, ma Caselli e Trezegol ci credono comunque.
L'ex campione del mondo con la Francia ha riconosciuto i meriti del Muñeco dopo la risalita in Primera Division: "Gallardo ha dimostrato di essere all'altezza di quello che rappresenta il River. Ha realizzato un gran lavoro". Ma questo non intacca la grande voglia di dare il suo contributo, come fece nel 2011/2012, incarnando da vecchio tifoso il verso di uno dei cori della hinchada riverplatense che recita: "En las buenas vamos a estar, en las malas mucho más" (Ci saremo nei buoni momenti e ancora di più nei cattivi).
Trezeguet, infatti, ha concluso: "Mi è toccato vivere una tappa nefasta della nostra storia e sono tornato a dare una mano. Quando arrivai, avevo l'obiettivo di restare in Argentina e trasmettere tutto quello che ho imparato in Europa e siccome non ci sono riuscito, ora ho la possibilità di tornare a provarci e portare il marchio del River al top mondiale".