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Ibrahimovic, tris nel derby di Los Angeles: gol con sombrero e insulti a fine gara

Zlatan mattatore: "La Ferrari aveva molta benzina oggi". Poi se la prende con il membro di uno staff tecnico avversario

20 Lug 2019 - 10:20

"I am LA". Nei giorni che hanno preceduto il derby con il Los Angeles FC, Zlatan Ibrahimovic si era lasciato andare a dichiarazioni e post non esattamente rappresentativi di lezioni d'umiltà. Poi va in campo e segna tre gol che fanno vincere i suoi Galaxy, uno dopo uno spettacolare sombrero a un avversario. E allora capisci che Ibra può permettersi ciò che vuole. Anche di dire: "Io sono Los Angeles".

"È in partite come queste che salgo di livello, quando c’è lo stadio pieno e si respira questa atmosfera mi sento più carico. Sono in modalità playoff tutti i giorni". Queste sono le dichiarazioni a fine gara e per capire cosa ha dato a Ibra la spinta in più è sufficiente dire che affrontava la prima in classifica e il capocannoniere del torneo, Carlos Vela. È bastato chiedergli un paragone con lui per scatenarlo: "Io vincevo in Europa alla sua età". Così Zlatan è andato in campo e ha risposto al vantaggio del messicano segnando una tripletta salendo a quota 16 nella classifica marcatori.

All'8' del primo tempo, con la sua squadra sotto 1-0. ha raccolto un lancio da centrocampo con un elegante stop di patto, ha fatto passare la palla sopra la testa del difensore e dopo il rimbalzo ha scagliato un imparabile fendente di destro da fuori area. L'apoteosi della bellezza. Poi ha completo l'opera nel secondo tempo, prima salendo in cielo per il colpo di testa del 2-1, poi portando a termine un'azione corale favolosa con un sinistro chirurgico e pazienza, se nell'esultare, si è trovato davanti a sé un avversario. Correndo, l'ha scaraventato via e non si è certo fermato: "La Ferrari aveva un sacco di benzina oggi", ha spiegato, riferendosi alla battuta della vigilia: "Sono una Ferrari tra le Fiat".

Poi, siccome è Ibra, non si è fatto mancare nulla e i media statunitensi riportano che al termine del match (chiuso 3-2 dopo l'inutile gol di Vela al 97') avrebbe apostrofato un membro dello staff tecnico avversario con un insulto ("little bitch"), questo sì poco elegante. Ma è Ibra, appunto, e può permettersi ciò che vuole, O almeno a lui piace pensarla così.

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