L'ivoriano: "Non ho bevuto alcolici volontariamente, sono musulmano"
Brutte notizie per Yaya Touré, ancora una volta fuori dal campo. Al centrocampista ivoriano del Manchester City, sorpreso a inizio dicembre alla guida in stato d'ebbrezza, è stata ritirata la patente per diciotto mesi. L'ivoriano, musulmano e quindi col divieto di bere alcolici, ha provato a discolparsi via social: "Chi mi conosce sa che rifiuto l'alcool, anche lo champagne per il 'Man of the match'". Parole che non sono servite.
Il giudice chiamato a decidere la sanzione per Touré, come ha riportato la BBC Sport, ha optato per il ritiro della patente di guida per 18 mesi, ma è stato lo stesso giocatore con un post su Facebook a cercare di fare chiarezza intorno all'accaduto:
"Nelle ultime settimana è stata fatta parecchia confusione sul motivo per cui sono stato fermato per guida in stato d'ebbrezza. Come sapete sono musulmano e non bevo.
Ho sempre rifiutato l'alcol. Chiunque mi conosca o segua il calcio mi ha sempre visto rifiutare lo champagne che danno al "Man of the Match" proprio per la mia religione. In ogni caso la questione è stata risolta da un giudice e visto che ero sopra al limite consentito quando mi hanno fatto il test, ho deciso di non fare ricorso. Comunque è importante per me spiegare, come ho fatto davanti alla corte, che non ho assunto intenzionalmente alcolici e nella sentenza il giudice ha rimarcato questa cosa.
Guidare ubriachi è un crimine serio e anche se non ho bevuto intenzionalmente, accetto il ritiro della patente e la multa e mi scuso per questa situazione. Voglio anche ringraziare la mia famiglia, la dirigenza e lo staff del Manchester City, i miei avvocati e i tifosi per il supporto che mi hanno dato in questi momenti difficili".