L'ex arbitro: "Ma la mia decisione di lasciare non c'entra nulla con quel match"
Ha deciso di appendere il fischietto al chiodo con un anno di anticipo: motivi personali. L'ultima partita arbitrata da Gianpaolo Calvarese resta Juventus-Inter della penultima giornata dello scorso campionato di Serie A, terminata 3-2 per i bianconeri. Una serata da incubo per il 45enne ormai ex direttore di gara della sezione di Teramo, con una serie di decisioni arbitrali discutibili che scontentarono tutti e fecero il giro dell'Europa. "Le polemiche fanno parte del gioco, il clamore mediatico di certe gare amplifica le decisioni. La gestione di quella gara poteva essere fatta meglio e me ne rammarico", ha ammesso Calvarese in un'intervista al Corriere della Sera. "La mia decisione di lasciare non c'entra nulla con quel match".
Darmian e De Ligt da rigore con il Var, i rossi a Bentancur e Brozovic, Chiellini-Lukaku e il fallo di Perisic che vale il rigore del definitivo 3-2 per la Juve. Episodi che hanno scatenato polemiche su polemiche per giorni. "Non mi fate entrare nello specifico, genererebbero ulteriori discussioni che potrebbero essere strumentalizzate da una o dall'altra squadra o da terzo", ha detto ancora Calvarese.
I club, dice l'ex arbitro, "non mettono pressione ma una decisione può spostare equilibri economici importanti. Un fischio pesa. Il miglior arbitro oggi? A livello europeo dico Kuipers".