La federazione internazionale discuterà i criteri per l'ammissione alle coppe per garantire "pari giustizia e merito"
La Uefa ha convocato per martedì le 55 federazioni europee per riorganizzare il calcio europeo a causa della pandemia di coronavirus. Tre i punti fondamentali da discutere: il possibile rinvio di Euro 2020, la conclusione delle coppe europee e unificare i criteri per l'ammissione alle prossime edizioni di Champions League ed Europa League per garantire pari giustizia e merito tra tutte le federazioni.
Allo stato delle cose attuali, lo scenario più probabile e percorribile è che Euro 2020 venga rinviato al 2021, disputandosi tra giugno e luglio del prossimo anno solare e a emergenza rientrata, lasciando il tempo a ogni torneo di concludersi a inizio estate. Ma cosa accadrebbe nell'ipotesi che si decida di bloccare i campionati in maniera permanente?
La Uefa ha già preso posizione in merito ed è favorevole alla concessione del titolo alla squadra capolista al momento della sospensione. In quel caso anche le graduatorie per la qualificazione alle coppe europee sarebbero da considerare in base al momento dello stop al campionato, mentre la federazione internazionale lascerebbe nelle mani delle singole leghe la decisione sulle modalità di retrocessione e promozione, pur consigliando di intraprendere la stessa strada.
Di fatto esiste un solo precedente: si torna al 1999 quando la UEFA, allora sotto la presidenza dello svedese Lennart Johansson, decise di assegnare il titolo al Partizan Belgrado, che era il leader del torneo quando venne sospeso a dieci giorni dalla fine a causa dello scoppio della guerra dei Balcani.
Quasi tutte le federazioni singole però preferirebbero che a stabilire una linea da seguire fosse la Uefa.