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Casini: "a Figc chiediamo maggiore autonomia, tensione Uefa-Fifa"

29 Apr 2024 - 14:36

"La riforma dei campionati e' sempre sul tavolo. Da circa vent'anni la Serie A ha sempre lo stesso numero di partite. Adesso sono aumentate le partite di Supercoppa, ma parliamo di una-due gare. Quelle che sono aumentate in maniera esponenziale sono le competizioni internazionali, sia di club sia di nazionale. Chiediamo alla Fifa una maggiore consultazione nella definizione dei calendari". Cosi' ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1 Lorenzo Casini, il presidente Lega Serie A, sulla riforma del campionato. La Supercoppa puo' tornare a gara unica a inizio stagione. "È una decisione che hanno preso le squadre a larghissima maggioranza. Quello a 4 e' un format che la Spagna ha introdotto e che l'Italia ha seguito. Il problema del calendario e' che quando la Serie A va a compilarlo, ci sono dei binari gia' scritti dalle finestre internazionali Fifa e Uefa", ha detto Casini. Sulla tensione tra Uefa e Fifa, ancora il presidente della Lega dice: "Questa tensione ha raggiunto un punto di non ritorno legato al numero delle partite. C'e' un tema di giocatori che non hanno mai un momento di riposo. E poi c'e' un tema economico: nel momento in cui c'e' un giocatore che gioca vince un terzo delle partite con le nazionali ma e' contrattualizzato da un club, ecco che diventa un argomento che non va sottovalutato". 

Casini parla anche dei rapporti turbolenti tra Figa e Lega, qual e' la maggiore distanza con la Federazione. "La maggiore distanza e' che nel piano strategico della Federazione mancano alcuni temi che per la Serie A sono molto importanti per riformare davvero il calcio italiano: una maggiore autonomia della Lega Serie A sul modello inglese, una maggiore autonomia e indipendenza del sistema arbitrale, una giustizia sportiva ancora piu' efficiente e indipendente e l'istituzione di organismi di controllo finanziario realmente indipendenti", dichiara Casini. Quando Gravina parla di 'Lotitismo'. "Credo sia una personalizzazione che non serve al calcio italiano", replica. Capitolo razzismo. "La Serie A e' da sempre impegnata contro la piaga del razzismo. Ancora c'e', ma c'e' meno anche grazie a molte iniziative di squadre e calciatori. Non ci stancheremo mai di dire che bisogna partire dalla scuola, e' li' che inizia il percorso formativo", dice il numero 1 di via Rosellini. Tema stranieri. "Sugli extracomunitari bisogna sfatare un mito: attualmente la Serie A e' la lega col numero piu' basso di nuovi arrivi. Un altro tema - dichiara - e' rappresentato dagli effetti della sentenza Bosman. L'impatto e' stato devastante rispetto a quello che poteva essere l'investimento sui vivai. Per fortuna la Serie A ha lavorato moltissimo sui campionati Primavera, per favorire una presenza massiccia o minima di giocatori convocabili italiani". 

Se l'abolizione del Decreto Crescita e' una occasione per rilanciare i vivai. "I dati non mostrano questo, il Decreto Crescita ha consentito alle squadre italiane di essere competitive sul mercato. Le due cose non sono in sovrapposizione", dice Casini che poi commenta lo striscione di Dumfries durante i festeggiamenti dell'Inter per lo Scudetto: "Non credo si tratti di razzismo, ma di scarso buon gusto. Sembra che i freni siano andati via. Non si rendono di come un gesto di questo tipo produce danno sulle giovani generazioni". Sulle polemiche per il recupero di Udinese-Roma. "Non c'era altra opzione rispetto al 25 aprile. Il nostro regolamento dice che quando c'e' una partita interrotta, i minuti restanti vanno giocati o il giorno dopo e entro i 15 giorni successivi. Aggiungo che e' stato fatto scegliere alla Roma l'orario di Udinese-Roma e le e' stato fatto scegliere anche se giocare sabato o domenica Napoli-Roma", dice Casini. Sulla possibilita' di avere altre Under 23 in Serie C. "Ci sono squadre pronte, come Sassuolo e Fiorentina. Purtroppo ci sono dei paletti che non facilitano, come una tassa d'ingresso molto alta da un milione e 200mila euro", dice. Questione debiti: "Abbiamo visto accolta la richiesta di applicare i criteri Uefa per le licenze anche in Italia, che prevedono un contenimento del debito. Se questo debito e' eccessivo - spiega - e c'e' la possibilita' di ripagarlo con dei prestiti a lungo tempo, il tema andra' affrontato. Applicare i criteri Uefa e' gia' un miglioramento. Comunque esiste l'indice di indebitamento che se non viene rispettato poi ricade sulla possibilita' di fare mercato". Infine su un cambio di format della Coppa Italia. "Il format e' stato rivisto due anni fa. Renderlo piu' equilibrato vorrebbe voler dire piu' partite, ma non so se ce lo possiamo permettere", conclude Casini. 

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