Il giocatore dell'Aston Villa continua a negare di aver puntato sul calcio e attende le audizioni da partedella Procura di Torino e di quella della FIGC
Trema il calcio italiano, con il caso scommesse destinato ad allargarsi e a coinvolgere altri giocatori e altre società, dopo il coinvolgimento di Fagioli, Tonali e Zaniolo nell'inchiesta che la Procura di Torino sta svolgendo su piattaforme di scommesse illegali. Dal telefono dello juventino sono spuntate conversazioni con altri colleghi. Fabrizio Corona ha fatto il nome di un quarto giocatore, Zalewski della Roma, e poi in esclusiva a Striscia anche quelli di El Shaarawy, Casale e Gatti. Come per Zalewski, anche questi ultimi non risultano coinvolti nell'indagine. Tutte le notizie di oggi LIVE.
"In riferimento alle indiscrezioni diffuse negli ultimi giorni in merito a un presunto coinvolgimento di alcuni suoi tesserati nell’inchiesta relativa al calcio scommesse, l’AS Roma esprime pieno sostegno nei confronti di Nicola Zalewski e Stephan El Shaarawy, vittime di reiterate speculazioni che ne hanno ingiustamente leso l’immagine.
Il Club ha totale fiducia in Nicola e in Stephan quando affermano di non avere nulla a che fare con questa vicenda".
“Nicolò Casale ha sporto querela contro il sig. Corona e gli editori che hanno dato voce alle calunnie di un pluripregiudicato, già condannato per estorsione proprio in danno di calciatori”. Lo ha detto in una nota stampa l’avvocato Guido Furgiuele, legale di Nicolò Casale della Lazio. “Nicolò - continua Furgiuele - non ha mai scommesso su un evento sportivo ed è inaccettabile la gogna a cui è sottoposto sulla base della parola di un delinquente conclamato, pronto a tutto pur di avere visibilità mediatica. Perseguiremo i responsabili in ogni sede finché - conclude l’avvocato di Casale - non sarà ristabilita la verità”.
"Assisto all'ennesimo scandalo, mi ricordo il Totonero di inizio anni '80. La scommessa cos’è? A mio giudizio, un vizio e un aspetto negativo, anche se viene pubblicizzata pure a livello statale. Fa parte della società, del dover convivere con ragazzi che vanno aiutati nella loro crescita: sono persone che cambiano da un giorno all'altro, diventano ricchi e famosi. Con la facilità dei soldi si lasciano andare anche ad altro". Lo ha detto l'ad dell'Inter Giuseppe Marotta. "Oggi ci sono gli strumenti con i quali ci si può divertire e fare cose sbagliate. Gli elementi di tentazione una volta erano molto inferiori, oggi il telefonino è fonte di tutto: di soddisfazione, di pericolo, di adrenalina. Ci sono aspetti positivi e altri fattori di rischio, è normale che ci possa essere una certa fragilità da parte dei giocatori, che per motivi diversi si lasciano andare a leggerezze. La colpa è anche dei dirigenti, sia delle istituzioni calcistiche che dei club che dei procuratori che del sindacato: tutti facciamo troppo poco per evitare queste tentazioni ai ragazzi - ha aggiunto -. Se studio i calciatori da questo punto di vista? È difficile, ma bisognerebbe fare un test d'ingresso. In qualsiasi azienda si fa un colloquio, nel calcio no: solo quando prendi un calciatore ti rendi conto di alcuni aspetti negativi o che possono rappresentare un problema. In più, un calciatore è un asset patrimoniale. Pensate se un giocatore fosse squalificato per anni, quale danno economico per il club, quando in realtà non ha grandi responsabilità. È una situazione da studiare da tantissimi punti di vista".
ZALEWSKI: "IO ESTRANEO, QUERELERO'"
"Del tutto estraneo". La difesa di Nicola Zalewski dalle accuse comparse in notizie "sugli organi di stampa" e "da alcune dichiarazioni secondo le quali sarebbe coinvolto nell'inchiesta relativa alle scommesse su siti illegali" è netta ed è comunicata all'ANSA dai legali del giocatore Paolo Rodella e Federico Olivo. "Il nostro assistito - spiegano - esclude qualsivoglia, seppur minimo, coinvolgimento. Ci ha conferito mandato per agire in ogni sede nei confronti di tutti coloro che hanno leso il suo nome, la sua immagine e la sua reputazione".
FAGIOLI, SCATTA OGGI LA SQUALIFICA
Con la pubblicazione del comunicato ufficiale sul sito della Figc, scatta da oggi la squalifica di Nicolò Fagioli per 7 mesi più 5 di prescrizioni alternative. Il centrocampista della Juventus "vista la comunicazione della Procura Federale relativa al provvedimento di conclusione delle indagini" ha violato, nel periodo che va dal 2021-2022 dove militava nella Cremonese e nel 2022-2023 nella Juventus, "l'articolo 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, nonché in violazione dell'articolo 24, commi 1 e 3, del Codice di Giustizia Sportiva, per aver effettuato, dalla stagione sportiva 2021/22 e sino al maggio 2023 (stagione sportiva 22/23), scommesse, direttamente o per interposta persona, sia presso soggetti autorizzati che presso soggetti e piattaforme non autorizzati a riceverle, aventi ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell'ambito della Figc (gare di Serie A, Serie B e Lega Pro), di campionati di calcio professionistici stranieri e della Uefa".Pertanto in virtù della richiesta di patteggiamento del calciatore e "in ordine all'accordo raggiunto dalle parti relativo all'applicazione nei confronti di Fagioli della sanzione di 12.500 euro di ammenda e di 12 mesi di squalifica, di cui 5 mesi commutati nelle seguenti prescrizioni alternative: 1) Partecipazione di Fagioli au un piano terapeutico della durata minima di mesi 6 finalizzato alla cura della ludopatia; 2) partecipazione di Fagioli a un ciclo di incontri pubblici, nel numero minimo di 10 nel periodo di cinque mesi. Sulla corretta attuazione del piano terapeutico e dell'obbligo di partecipazione ad incontri pubblici vigilerà la procura federale della Figc che, in caso di accertate violazioni da parte di Fagioli adotterà i provvedimenti di propria competenza ai sensi del vigente Codice di giustizia sportiva".
JUVE: "PIENO APPOGGIO A FAGIOLI"
La Juventus "prende atto del comunicato ufficiale della Figc" in merito all'accordo raggiunto sul patteggiamento nel caso scommesse "e conferma il suo pieno appoggio a Nicolò Fagioli nell'affrontare questo percorso, fornendo al ragazzo il necessario supporto nello svolgimento del piano terapeutico indicato e, come espressamente previsto nell'accordo, collaborando con la Federazione anche per individuare i cicli di incontro previsti". E' quanto si legge in un comunicato del club bianconero. "Siamo fermamente convinti che Nicolò, con l'appoggio della Società, dei compagni di squadra, dei familiari e dei professionisti che lo assistono, affronterà con grande senso di responsabilità il percorso terapeutico e formativo e, una volta scontata la squalifica, potrà tornare a competere con la dovuta serenità", si legge ancora nella nota.
PROCURA TORINO, APPROFONDIMENTI SU MINACCE A FAGIOLI
La Procura di Torino ha intenzione di approfondire la vicenda sulle presunte minacce che Nicolò Fagioli ha denunciato di aver subito, in relazione alle scommesse illegali di cui è accusato. Il centrocampista della Juventus aveva affermato - davanti alla Procura federale - di avere ricevuto "pesanti minacce" ("Ti spezziamo le gambe") dai suoi creditori, se non avesse saldato i debiti di gioco. La Procura del capoluogo piemontese è già in possesso degli atti dell'interrogatorio reso alla Figc.
NICOLATO: "OCCASIONE PER RIFLETTERE SU NOSTRE RESPONSABILITA'"
"La mia sensazione è quella di un certo disagio, la stessa che credo stiano provando anche i ragazzi coinvolti. Naturalmente lo dico con tutte le cautele del caso, bisogna vedere come si evolve la situazione. Ci sono tante cose su cui riflettere, non solo sul problema in se', ma anche su come il sistema cerca di risolvere i problemi. Delle volte, più del problema, mi preoccupa di più il come lo si vuole risolvere". Così Paolo Nicolato, allenatore con un lungo percorso da ct delle nazionali giovanili, dall'U18 all'U21, ospite di Palla al Centro su Rai Radio 1 Sport, sulla vicenda scommesse che ha visto coinvolti alcuni dei ragazzi che ha allenato, da Fagioli a Tonali. "Nella crescita di una persona - ha aggiunto Nicolato - l'ambiente è fondamentale: può determinare i comportamenti, il modo di pensare di ragionare, i valori stessi. Questa vicenda deve essere un'occasione di riflessione per assumerci le nostre responsabilità, perché forse non stiamo dando i valori giusti e necessari per far crescere i nostri ragazzi in maniera indipendente".
IL TERAPEUTA DI FAGIOLI: "SOLDI E LIVELLO DI ISTRUZIONE MEDIO BASSO SONO FATTORI DI RISCHIO": "I fattori di rischio sono molti. Sicuramente i soldi e un livello d’istruzione medio basso. Poi c’è un altro aspetto: il loro mondo li pone in una situazione di prossimità con le scommesse sportive. Se ne parla continuamente. E sono ragazzi che molto spesso non hanno gli strumenti per affrontare certe tentazioni". A spiegare la situazione è Paolo Jarre, direttore del Dipartimento di patologia delle dipendenze dell’Asl Torino 3 a cui è stato affidato Nicolò Fagioli per il proprio percorso di recupero. Il terapeuta ha rilasciato un'intervista a "La Stampa" nel quale ha spiegato le motivazioni che spesso spingono i giovani calciatori a cadere nella rete della ludopatia: "Sono giovani che dovrebbero essere protetti da sè stessi. Essere avvicinati allo studio, accompagnati in attività esterne di carattere sociale. Ricevere stimoli differenti. Io poi ho una mia teoria. Una suggestione, quasi una fantasia. I soldi dovrebbero essere spalmati nel corso degli anni. Così da poter imparare a dare il giusto valore al denaro. I giovani calciatori devono capire che la loro condizione devono tutelarla, conservarla, pensando al futuro - ha spiegato Jarre -. L’immediatezza determina una gratificazione paragonabile a quella di una piccola dose di droga. La comunità scientifica ha messo il disturbo del gioco d’azzardo nello stesso capitolo della dipendenza da sostanze. Per chi sbaglia, la giustizia sportiva si è aperta dei programmi alternativi. Di rieducazione. Ecco, questo credo sia un primo passo importante".
ZANIOLO: "CHE SUCCEDE ORA, MI ARRESTANO?" - "E ora che succede, mi arrestano?". Sarebbe stata questa la reazione di Nicolò Zaniolo dopo l'audizione fiume di Sandro Tonali con la Procura di Torino. La reazione umana di un ragazzo giovane che spiega bene il momento complicato e le paure del giocatore dell'Aston Villa, che dopo l'avviso di garanzia presentato dalla Procura di Torino è in attesa di una convocazione per chiarire la sua posizione. Zaniolo continua a ribadire di non aver mai scommesso sul calcio, ma di essersi lasciato andare solo al vizio del poker e del blackjack seppur su siti illegali. Se la sua versione verrà confermata dalle tracce che verranno trovate nei suoi dispositivi potrebbe non essere squalificato, ma se invece emergesse un suo coinvolgimento nelle scommesse sul calcio la sua pena sarebbe superiore a quella di Tonali e Fagioli vista la mancata confessione.
ESPOSITO: "MAI SCOMMESSO PER ZANIOLO" - Antonio Esposito, ex giocatore della Primavera dell'Inter e nipote della "talpa" di Fabrizio Corona, ha parlato del suo legame con Nicolò Zaniolo in un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Assolutamente non ho mai scommesso per lui. Mai. Ho avuto rapporti con Nicolò e con la sua famiglia. Siamo stati spesso insieme perché siamo amici. Ci conosciamo da una vita, siamo della stessa città, ma solo questo. Rapporti con mio zio? Nessuno. Sì, è mio zio, il fratello di mia madre, ma io non ho rapporti con lui. Ha avuto anche dei precedenti penali. Ho sentito che mi vuole aiutare, ma così come mi aiuta? È venuto fuori che io sono un allibratore. Mi dissocio totalmente da lui. Credo che abiti a Spezia anche lui, ma non so neppure l’indirizzo. Io le parlo solo perché voglio smentire tutto. Ho già dato mandato al mio avvocato, Enrico Panetta, per valutare querele. Non sono neppure indagato. Io non sono nessuno, ma è stata sporcata la mia immagine".
TONALI PRONTO A PATTEGGIARE, IL NEWCASTLE LO SOSTIENE - Sandro Tonali patteggerà con la Procura federale una sanzione in tempi sprint: l`ipotesi più probabile è che si possa arrivare a un accordo prima della sfida di Champions di mercoledì fra Newcastle e Borussia Dortmund. L'obiettivo è un patteggiamento con le stesse modalità di Nicolò Fagioli, squalificato per un anno: sette mesi di stop più cinque di adesione sia a un piano terapeutico che a una campagna per spiegare ai giovani i pericoli della ludopatia. Nell'incontro con la Procura Federale Tonali avrebbe confermato di aver puntato anche sul Milan ai tempi della sua militanza in rossonero, pur con scommesse che non avrebbero potuto portare all'alterazione di risultati. In Inghilterra intanto il Newcastle ha scelto di fornire massimo appoggio al proprio colpo estivo: prima assumendo uno psicologo all'interno del club, quindi emettendo un comunicato ufficiale in cui i Magpies confermano la propria vicinanza al giocatore all'interno di questa vicenda.
ITALIANO: "UN CALCIATORE DEVE SAPER EVITARE CERTE TENTAZIONI" - "Sono errori e debolezze individuali, non mi piace che venga infangato tutto il nostro mondo". Il tecnico della Fiorentina, Vincenzo Italiano, commenta così a La Stampa lo scandalo scommesse che sta travolgendo il nostro calcio: "Una cosa deve essere chiara: il calciatore non può scommettere e se lo fa deve essere punito. Dobbiamo saper evitare certe tentazioni perché siamo privilegiati e sulla bocca di tutti. Ogni nostro comportamento viene analizzato in maniera diversa".
I LEGALI DI EL SHAARAWY: "QUERELEREMO TUTTI I RESPONSABILI" - "Lui è completamente avulso da tutto questo, è cresciuto con una educazione di un certo tipo, è una persona molto attenta. Non ha mai giocato, ed è contrario alla sua filosofia. E' sereno di fronte ad accuse infondate e calunniose". Così a LaPresse, Federico Venturi Ferriolo, di Lca Studio Legale, uno degli avvocati di Stephan El Shaarawy, in merito al presunto coinvolgimento nel giro di scommesse illegali dell'attaccante della Roma. "Si è fatto il suo nome in questi giorni, e questa è una calunnia gravissima e chi ha fatto uscire queste notizie ne pagherà le conseguenze. Dobbiamo stare attenti e questo è un monito all'informazione in generale. E' un attimo che una informazione sbagliata si tramuti in qualcos'altro. Perché screditare la figura di un calciatore che è stato appena riconvocato dopo appena tre anni in Nazionale. Andremo per vie legali, è una ingiustizia. E chi ha creato questo danno ne pagherà le conseguenze", ha aggiunto.
CASALE, L'AVVOCATO: "SPORGEREMO QUERELA" - Guido Furgiuele, legale del centrale della Lazio, con un comunicato ha commentato le ultime voci circolate sul proprio assistito dopo l'ennesima uscito di Fabrizio Corona: "Nicolò Casale non ha mai scommesso su una competizione sportiva ed ha consacrato la sua vita sempre e solo all’impegno sportivo - si legge -. Ciò nonostante sono state messe in circolazione accuse infondate e calunniose sul suo coinvolgimento nell’inchiesta riguardante le scommesse nel mondo del calcio. Attesa la sua totale estraneità all’indagine ed ai fatti a cui si riferisce e la gravità delle accuse mosse nei suoi confronti, sporgeremo querela e perseguiremo in ogni sede giudiziaria gli autori della diffamazione e/o calunnia, nonché gli editori e i responsabili dei canali d’informazione con cui siano divulgate tali illecite accuse. Ciò a tutela della sua immagine e della sua onorabilità".
FAGIOLI CHIUDE IL PROFILO INSTAGRAM DOPO LO SFOGO - Dopo il duro sfogo pubblicato sui social, Nicolò Fagioli ha deciso di chiudere il proprio profilo Instagram. Nella serata di martedì 17 ottobre il centrocampista della Juventus aveva infatti lanciato un messaggio in merito alla decisione di patteggiare con la Procura di Torino: "Pensavo di partire chiedendo scusa non solo ai tifosi bianconeri, ma a tutti i tifosi del mondo del calcio e dello sport per l'errore ingenuo che ho fatto. Invece no, sono obbligato a partire con lo schifo che scrivono su di me i giornali, persone solo per mettermi in cattiva luce con mille falsità... O forse meglio, solo per conquistare due visualizzazioni in più. Presto parlerò". Dopo qualche ora Fagioli ha cancellato il proprio profilo, prendendosi così un periodo di pausa dai social network.
CORONA RITRATTA: "NESSUNO ACCUSA AZMOUN. NOI STIAMO PARLANDO DI LUDOPATIA" - Dopo le rivelazioni dei giorni scorsi, Fabrizio Corona è tornato al centro dell'attenzione per le accuse rivolte al romanista Sardar Azmoun. Il calciatore romano era tirato in ballo per un video nel quale in tribuna guarda il proprio telefonino, tuttavia l'ex agente fotografico ha smentito qualsiasi accusa nei suoi confronti attraverso un post sulla pagina Instagram di Dillingernews.it. "Nessuno ha accusato Azmoun di essere uno che scommette. Anche se spesso i cavalli e le scommesse vanno di pari passo. Noi stiamo parlando di ludopatia. Questo giocatore è stato pagato 12,5 milioni di euro dalla Roma, non gioca e siede in tribuna. Ma fa impressione il fatto che, invece di guardare la sua squadra impegnata sul campo, guarda... Le corse di cavalli. E come lui decine di altri giovani milionari del pallone, rapiti dallo schermo di uno smartphone: cavalli, black jack, poker. Tutto lecito dal punto di vista penale? In alcuni casi sì, in altri ni in altri ancora no. Ma dal punto di vista morale? Attenti la ludopatia è un problema serio".