Diversi quotidiani riportano come il nome del dirigente della Juve sia stato fatto più volte nelle telefonate degli indagati
Passano i giorni, continuano le indagini, spuntano nuove intercettazioni e dunque emergono altri particolari in merito al presunto esame farsa di Luis Suarez presso l'università per stranieri di Perugia. Diversi quotidiani riportano come il nome di Fabio Paratici, Chief Football Officer della Juventus, sia stato fatto più volte nelle telefonate degli indagati. Il dirigente sarebbe stato citato in modo generico e infatti non è stato iscritto nel registro degli indagati dai pm.
Negli atti non ci sono telefonate dirette tra Paratici e persone dell'università, il nome del dirigente juventino compare la prima volta in una intercettazione tra il dg dell'ateneo Olivieri e la persona alla quale la Juve si era rivolta a inizio settembre per capire se Suarez - obiettivo di mercato - potesse sostenere l'esame lì. "La Juventus ha fretta" la frase registrata.
Secondo il Corriere della Sera quella persona sarebbe il rettore dell'università statale Oliviero che al quotidiano ha spiegato: "Mi chiamò una persona che fa parte dello staff della Juventus per sapere se nel mio ateneo si poteva sostenere il test B1, io risposi che avrei interessato i colleghi dell’università per gli stranieri. Chiamai la collega Giuliana Grego Bolli e parlai pure con Simone Olivieri. Ad entrambi spiegai quali erano le richieste e girai i contatti. Poi non ho saputo più nulla, Qualche giorno dopo l’esame sostenuto da Suarez sono stato contatto da Paratici che voleva dirmi che l’entourage del giocatore era rimasto molto soddisfatto dell’accoglienza ricevuta e voleva ringraziarmi. Una telefonata di cortesia".
In altre intercettazioni, alcuni dirigenti e docenti dell'università avevano commentato così una volta saputo che stava circolando il nome di Paratici: "si è interessato", "ha chiamato", "è più importante di Mattarella".
La Juve respinge ogni accusa: Paratici non ha mai contattato nessuno dell'università o si è interessato all'esame. Appena compreso che l'iter per la cittadinanza avrebbe richiesto tempi lunghi ha avvertito giocatore e giornalisti che la Juve non avrebbe comprato l'uruguaiano.
Secondo fonti torinesi sarebbe stato Federico Cherubini, Head of Football Teams and Technical Areas della Juventus, a contattare, in virtù di una vecchia conoscenza, Maurizio Oliviero, rettore dell'Università Statale di Perugia, per sapere se il suo ateneo tenesse gli esami di italiano necessari per la cittadinanza. Originario di Foligno (Perugia), Cherubini si sarebbe limitato a chiederei indicazioni burocratiche sull'esame a Oliviero, che gli ha detto di rivolgersi all'Università per Stranieri.