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Al Psg è tornato il sereno: Messi, Neymar e Mbappé se la ridono, Gigio è insuperabile

Sui social i tre posano soddisfatti e felici. Esordio da sogno per Donnarumma in Champions

29 Set 2021 - 10:38
 © instagram

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L'incubo di ogni allenatore in giro per l'Europa in una foto: Mbappé, Messi e Neymar abbracciati e sorridenti. Che il tridente sia ingiocabile in condizioni normali e con un'intesa anche solo accennata è chiaro a tutti, ma dopo le ultime vicende in Francia e qualche scintilla prima tra Messi e Pochettino, poi tra Neymar e Mbappé, qualcuno aveva iniziato a sperare che il caro vecchio "troppi galli nel pollaio" potesse frenare il Psg. Invece la prima vittima dello strapotere del tridente delle meraviglie è stato niente meno che Pep Guardiola.

Pace fatta tra tutti? Presto per dirlo in uno spogliatoio che sarà vulcanico per tutta la stagione e sotto le lenti del microscopio per ogni piccola smorfia, ma di sicuro contro il Manchester City nel big match della seconda giornata di Champions League a larghi tratti si è visto quel Psg stellare di cui tutti parlano e romanzano da mesi. L'azione per il primo gol in maglia Psg di Messi ne è stato un piccolo esempio in una partita comunque complicata: azione dell'argentino, assist di tacco di Mbappé e mancino all'incrocio della Pulce. Scacco a Pep.

Non solo. Se è vero che il 2-0 finale al City è un risultato rotondo e un chiaro messaggio alla compagnia europea, c'è anche da sottolineare la sofferenza affrontata dal Psg contro gli inglesi, disinnescati in più di una occasione dalle parate di Gigio Donnarumma all'esordio nella competizione. Un'altra presunta grana per cui lo stesso portiere si è fatto due risate nel postpartita, dimostrando prima a tutti in campo come andrà a finire il ballottaggio continuo tra i pali con Keylor Navas, parando tutto il parabile con naturalezza.

Se poi va a finire che sua maestà Lionel Messi finisce a fare il "coccodrillo" in barriera, beh, per tutte le avversarie non resta che gufare qualche scaramuccia interna allo spogliatoio parigino. Per tutti gli altri, invece, aspettare e vedere lo spettacolo in campo.

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