Il tecnico argentino in conferenza: "Non mi metto a giudicare come giocano le altre squadre"
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Alla vigilia della sfida di Anfield, prosegue la polemica tra Diego Simeone e Jurgen Klopp, dopo che il tecnico dell'Atletico si è rifiutato di stringere la mano al collega del Liverpool al termine del match di andata. "Non mi piace salutare al fischio finale, perché capisco che le emozioni di ogni tecnico sono diverse - ha detto il Cholo - In Inghilterra si usa come cortesia, ma non sono d'accordo perché non mi piace la falsità".
A Simeone non sono nemmeno piaciute le parole di Klopp, che aveva criticato il modo di giocare dell'Atletico. "Non posso parlare di lui come persona perché non lo conosco, posso giudicare il valore di un grande allenatore che ha fatto uno splendido lavoro - ha aggiunto in conferenza stampa -. Non mi metto a giudicare come giocano le altre squadre, ho un codice di comportamento e tra gli allenatori sono situazioni che vanno rispettate".
Il manager tedesco ci era rimasto male perché il Cholo al triplice fischio della sfida di Madrid era corso negli spogliatoi. "Non mi è piaciuto quello che è successo - aveva detto dopo la vittoria del suo Liverpool al Wanda Metropolitano - ma capisco anche perché sia accaduto. Mi sembra tutto molto chiaro: volevo stringergli la mano e la sua reazione non è stata bella. Così come la mia. Non è successo niente di grave. Sicuramente era arrabbiato per come era andata la partita, non certo con me. Non credo ci sia molto da aggiungere. La prossima volta che ci incontreremo, ci stringeremo sicuramente la mano". A sentire Simeone non pare, però, proprio il caso.