L'ormai ex ds e il presidente dei parigini si erano scagliati contro l'arbitro Makkelie e contro alcuni dipendenti del Real dopo la rimonta subita al Bernabeu
Alla fine paga solo Leonardo. È arrivata la sentenza della Commissione disciplinare Uefa relativa al caos scatenatosi negli spogliatoi del Bernabeu dopo Real Madrid-Psg, gara di ritorno degli ottavi di Champions League: sotto la lente di ingrandimento erano finiti sia l'ormai ex ds dei parigini, sia il presidente Nasser Al-Khelaifi, ma se il primo è stato sanzionato con un turno di squalifica per "violazione delle regole di base di una condotta dignitosa" e "condotta antisportiva", per il secondo è arrivata l'archiviazione.
Quella del 9 marzo fu una serata da incubo per i francesi: passati in vantaggio col gol di Mbappé e forti dell'1-0 dell'andata, furono rimontati dalla tripletta di Benzema, con la prima rete nata da un clamoroso errore in fase di disimpegno di Donnarumma, ma condizionato (secondo il portiere e secondo la dirigenza del Psg) da un fallo dell'attaccante francese.
La rabbia di Leonardo e Al-Khelaifi si scatenò sull'arbitro del match, l'olandese Makkelie, ma a far discutere fu soprattutto una presunta minaccia di morte rivolta dal numero uno del club parigino a un dipendente del Real Madrid che stava riprendendo col cellulare gli sfoghi degli avversari. L'episodio fu raccontato e approfondito a lungo dai media spagnoli. Ora la sentenza della Uefa mette la parola fine alla vicenda.