Tante ombre, pochissime luci. Forse nessuna, eccetto Szczesny. La Juve torna da Madrid con le ossa rotte, al termine di una serata buia che complica molto i piani per continuare a inseguire il sogno Champions. Numeri alla mano, i gol di Gimenez e di Godin pesano come macigni sui quarti di finale. Sia per un discorso prettamente aritmetico, sia per quanto visto in campo. Al Wanda Metropolitano, infatti, l'Atletico è apparso praticamente impenetrabile e, con queste premesse, ribaltare il risultato allo Stadium sarà durissima. Soprattutto se la Juve dovesse presentarsi con lo stesso atteggiamento molle e compassato. Per vincere certe gare occorrono tecnica e grinta, corsa e cattiveria. Avere Ronaldo non basta, insomma. E il 2-0 per i bianconeri è lo specchio di un match giocato con paura, subito sul piano fisico ed emotivo. E non può essere un caso che a decidere la gara siano stati i due centrali avversari, veri gladiatori nell'arena al Wanda capaci di aggredire con rabbia ogni palla fino a scagliarla in rete. Due mischie fatali per Allegri, che ora dovrà pensare a qualche soluzione più aggressiva e coraggiosa per scardinare il bunker dei Colchoneros a Torino. Impresa ardua, ma non impossibile. Discorso diverso invece per Simeone, che archivia un'altra serata magica grazie alla solita lotta e a qualche intuizione tattica nel momento cruciale del match. Merito di un gruppo che non molla mai e di giocatori che badano sempre al sodo, senza guardare troppo alla forma, ma molto alla sostanza del discorso. Tutto con una gara giocata con grande attenzione tecnica, forza fisica e spirito di sacrificio in ogni reparto.
Al Wanda Metropolitano l'avvio del match infatti è di studio. In palio c'è molto. E si vede. Come da copione, l'Atletico serra le linee, facendo densità nella zona centrale e costringendo la Juve ad allargare la manovra e ad accelerare i tempi delle giocare. Un pressing costante e aggressivo, che però non intimorisce i bianconeri. In tenuta "scura", la squadra di Allegri si affida infatti al giropalla e ai cambi di gioco per scardinare il bunker dei Colchoneros. Per far saltare i piani di Simeone, la Juve prova anche a sfruttare i calci piazzati. CR7 spara su punizione, ma Oblak è attento. Poi Bonucci spaventa il Cholo di testa su calcio d'angolo. A ritmi alti, la gara si gioca soprattutto in mediana. Da una parte tocca a Pjanic e Bentancur dettare i tempi, dall'altra invece sono Thomas e Rodri a far valere la superiorità in mezzo al campo. E intorno al ventesimo l'Atletico guadagna metri, appoggiandosi a Diego Costa e alle giocate tra le linee di Griezmann. Corti e in pressione, i Colchoneros attaccano soprattutto dalla parte di De Sciglio e il Var "salva" i bianconeri su un intervento al limite dell'ex rossonero su Diego Costa. Si lotta in ogni zona del campo, con continue ripartenze. Griezmann impegna Szczesny su punizione, poi Dybala prova a scuotere la Juve con un sinistro velenoso. Con gli spagnoli compatti, gli uomini di Allegri faticano a verticalizzare e a liberare Ronaldo. Sommerso dai fischi del Wanda Metropolitano, CR7 si danna per cercare spazi, ma Giménez e Godin non fan passare uno spillo e il primo tempo si chiude in equilibrio con un'entrata dura di Thomas su Dybala.
Nella ripresa l'Atletico rientra in campo carico e la Juve trema. Diego Cosata ha subito un'occasione clamorosa, ma il bomber sbaglia tutto davanti a Szczesny. Poi il polacco salva il risultato deviando sulla traversa un palonetto a botta sicura di Griezmann. Due campanelli d'allarme che la Juve prova a zittire aggrappandosi alle folate di Ronaldo. Il portoghese lotta e allunga la squadra, ma non basta. Giménez e Godin, infatti, fanno buona guardia e in mezzo non si passa. In pressione, Simeone leva Costa, Thomas e Koke e fa entrare Morata, Lemar e Correa per dare più qualità alla manovra. Ed è la mossa giusta, il colpo del condottiero che decide il match. Con giocatori più freschi in campo, l'Atletico cambia passo e schiaccia la Juve. Morata segna di testa, ma l'arbitro Zwayer annulla con l'aiuto del Var. Più aggressivi sui calci piazzati, i Colchoneros aumentano la pressione e la Juve crolla. Ci pensa Giménez a sbloccare la gara in mischia, poi Godin fa esplodere il Wanda ancora sugli sviluppi di un calcio piazzato, raddoppiando. Due ganci che decidono il match e non solo forse. Al ritorno ad Allegri servirà infatti qualcosa di speciale per fare il copaccio. Un marziano da Champions ce l'ha in squadra. Allo Stadium però servirà una Juve da battaglia per centrare i quarti.