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Champions: finale Juventus-Real

I Colchoneros vanno sul 2-0 dopo 16', ma il gol di Isco nel finale del primo tempo decide la qualificazione dopo il 3-0 dell'andata

11 Mag 2017 - 11:48

Sarà il Real Madrid l'avversario della Juve nella finale di Champions League 2017, in programma il 3 giugno a Cardiff. Dopo il 3-0 dell'andata, i Blancos perdono 2-1 al Calderon con l'Atletico, ma possono festeggiare la qualificazione alla 15a finale della storia. I Colchoneros vanno sul 2-0 dopo 16' e riaprono il discorso qualificazione, grazie a Saul (12') e a un rigore di Griezmann. Al 42', però, Isco fa secco Oblak e spegne i sogni di rimonta.

Una rivalità che trascende il calcio, che ha origini antichissime ed è profondamente radicata. Real contro Atletico è il potere contro la classe operaia, i ricchi contro i poveri, è nord contro sud, implacabili vincitori contro romantici perdenti. "Il Real appartiene al mondo, l'Atletico a Madrid e ai suoi tifosi" per dirla alla Fernando Torres. "Orgullosos de no ser como vosotros" ("Orgogliosi di non essere come voi") la coreografia che in poche parole riassume uno stado d'animo diffuso. Per la quarta volta nelle ultime quattro edizioni, il destino ha messo di fronte le due squadre di Madrid, un incrocio che ha sempre fatto gioire i merengues, vincitori nelle finali di Lisbona e Milano e nei quarti della passata edizione. Il 3-0 dell'andata è buon margine di vantaggio, ma Simeone sa come toccare le corde giuste e per CR7 e compagni ci sarà comunque da sudare. Due sorprese di formazione tra i Colchoneros: Juanfran non recupera (gioca Gimenez) e Torres è preferito a Gameiro. Nel Real, invece, assenti Carvajal e Bale per infortunio, Zidane preferisce Danilo a Nacho e conferma Isco dietro alle due punte Ronaldo e Benzema.

L'Atletico, chiamato alla remuntada impossibile, non può fare calcoli e sin dal fischio di inizio di Cakir si getta in attacco. Il primo campanello d'allarme per la difesa merengue al 5', quando Koke anticipa Ramos sul primo palo, ma Navas è reattivo e si salva in corner. Il Calderon ribolle, Simeone dalla panchina indica pazienza ai suoi, poi si gira e accende i propri sostenitori. Dopo lo spavento (testa di Casemiro, miracolo di Oblak con un tuffo felino al 7'), ecco che la grande speranza comincia a prendere forma. Al 12' l'imperioso colpo di testa di Saul non lascia scampo a Navas. Il Real trema e traballa e al 15' l'ingenuo Varane stende Torres. Rigore che Griezmann trasforma alla... Bacca: impercettibile, però, il doppio tocco che beffa Navas che per poco non lo prende. La qualificazione è improvvisamente riaperta senza che gli uomini di Zidane (Ronaldo in primis) se ne accorgano. Cakir ha il suo bel daffare, anche perché ogni contatto diventa pretesto per protestare. Dopo 37' gli ammoniti sono già 5 e la sensazione che la gara non termini in 11 contro 11 è sempre più forte e sarebbe così se il fischietto turco non avesse cambiato metro di giudizio a gara in corso. Dopo il doppio vantaggio i Colchoneros rallentano il ritmo, con l'intento di rifiatare e colpire più avanti, ma il Real prende campo. Il primo tempo di Ronaldo è lontano dai suoi migliori standard, ma la squadra di Zidane è zeppa di campioni. Uno è senza dubbio Benzema: il francese va via in un fazzoletto sulla linea di fondo Savic, Gimenez e Godin, e poi appoggia a Kroos: Oblak respinge, ma il tap-in di Isco è vincente. Siamo al 42' e la qualificazione torna saldamente nelle mani del Real (a segno per la 61a volta consecutiva, eguagliato il record europeo del Bayern Monaco), visto che ora ai padroni di casa servono altri tre gol.

La ripresa si apre con l'unico acuto di Ronaldo (punizione respinta), poi Simeone rende ancora più offensiva la squadra inserendo Gameiro e Thomas per Torres e Gimenez. Il tempo è amico dei Blancos che gestiscono il match e rischiano tanto solo al 21', quando Navas compie un doppio miracolo, prima sul tiro a giro di Carrasco e poi sul colpo di testa ravvicinato di Gameiro. L'ultimo a mollare è Griezmann, ma stasera Navas para tutto il parabile e il sogno remuntada dell'Atletico si spegne tra le sue braccia. La girandola di cambi nel finale non cambia più il risultato: l'Atletico saluta il Calderon (ultima europea nel mitico stadio) con una vittoria amara e il nubifragio che si abbatte sullo stadio negli ultimi minuti sono la metafora delle ennesime lacrime dei tifosi di casa, che ancora una volta si devono arrendere agli odiati cugini. Il Real stacca il pass per la finale di Cardiff: per entrare nella leggenda come la prima squadra a vincere per due volte di fila la Champions bisogna passare sul cadavere di Buffon e compagni. Un'impresa da Galacticos...

Saul 7 - Segna il gol che dà il la alla speranza: gara di cuore e sacrificio.
Torres 5 - Si procura il rigore, poi il nulla cosmico.
Savic 5 - Prende un giallo dopo 6' e c'è anche lui tra i birilli che salta Benzema.

Benzema 8 - Il numero che fa al 42' è da stropicciarsi gli occhi e toglie le castagne dal fuoco a Zidane.
Isco 7,5 - Non fa rimpiangere Bale e segna un gol facile ma di importanza capitale.
Ronaldo 5,5 - Se al 7° giorno Dio riposò, Cristiano lo fa dopo 3 gare di Champions da marziano.

ATLETICO-REAL MADRID 2-1
Atletico (4-4-2): Oblak 6,5; Gimenez 5 (12' st Thomas 5,5), Godin 5, Savic 5, Filipe Luis 6; Gabi 6,5, Koke 6 (31' st Correa 6), Saul 7, Carrasco 6; Griezmann 6,5, Torres 5 (12' st Gameiro 5). A disp.: Moyà, Tiago, Hernandez, Gaitan. All.: Simeone 6
Real Madrid (4-3-1-2): Navas 7,5; Danilo 5,5, Varane 5, Ramos 6,5, Marcelo 6; Casemiro 6 (32' st Lucas Vazquez 6), Kroos 6,5, Modric 7; Isco 7,5 (42' st Morata sv), Ronaldo 5,5, Benzema 8 (32' st Asensio 6). A disp.: Casilla, Nacho, James Rodriguez, Kovacic. All.: Zidane 6
Arbitro: Cakir (Turchia)
Marcatori: 12' Saul (A), 16' Griezmann (A), 42' Isco (R)
Ammoniti: Danilo (R), Savic (A), Godin (A), Ramos (R), Gabi (A), Correa (A)

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