Il tecnico giallorosso: "Il percorso di crescita passa attraverso partite e vittorie come questa"
Dopo il pareggio all'Olimpico contro l'Atletico, la trasferta azera regala alla Roma tre punti che fanno sostanza in classifica: un successo salutato con sano realismo in casa giallorossa. Iniziando da Di Francesco: "Quando si vince non si può non essere soddisfatti. Certo, potevamo chiuderla prima, ma ribadisco che non era facile affrontare e battere il Qarabag. Il percorso di crescita mentale è lungo e si fa attraverso passi così".
Insomma, primum vivere... Cioè, per il bel gioco si può soprassedere. Per il momento. "Ribadisco - ha puntualizzato Di Francesco - quando si vince non ci può essere rammarico. Dovevamo gestire meglio i due gol di vantaggio ma ricordiamoci che la Roma non vinceva da tanto in Champions e ci sono sempre dei motivi, è una questione di abitudine. Si poteva vincere sicuramente meglio ma era importante portare a casa i punti, in altri match abbiamo giocato meglio ma poi abbiamo perso. Ci siamo presi i tre punti in un ambiente difficile ma se il Qarabag è arrivato ai gironi vuol dire che ha delle qualità: noi ci siamo un po’ complicato la vita da soli. La mentalità va costruita all’interno, l’anno scorso la Roma è uscita ai playoff, quest’anno invece stiamo giocando i gironi e abbiamo 4 punti: in Champions non è mai facile vincere. Siamo contenti di questo".
Ora la testa al campionato, con un occhio all'infermeria: "Defrel infortunato? In questo momento non avendo neanche Perotti, peccato ci sia fatto male anche lui. Purtroppo giocando molto c’è il rischio infortuni, mi auguro di recuperare le energie per il Milan, dove dovrò utilizzare anche molti giocatori che sono scesi in campo in Champions. La prova di Gonalons? Contro il Benevento aveva fatto un’ottima gara, l’errore l’ha un po’ condizionato e questo non deve succedere. Nel calcio si può sbagliare, spero che dalla prossima torni con serenità a fare quello che gli chiedo. E’ un ragazzo che si riprenderà alla grande".
Tutti concordi sul fatto che, gioco a parte, quanto contava era il risultato. Oggi più che mai, dopo il pari interno con l'Atletico. Concetto ribadito con la consueta dose di realismo da parte di Nainggolan: "L’importante era vincere - ha dichiarato il belga nel post partita - non abbiamo fatto una buona partita però ci portiamo via i tre punti e siamo soddisfatti. Abbiamo iniziato molto bene, abbiamo segnato subito, poi abbiamo raddoppiato e sfiorato il terzo gol. Da lì abbiamo finito, non abbiamo più fatto vedere il nostro gioco. Non ci sono scuse, del campo o altro, però salviamo i tre punti. Non lo so, forse abbiamo sottovalutato un po’ l’impegno ma l’importante era vincere”.
Lo stesso refrain risuona anche nelle parole di Edin Dzeko: "In questo match era più importante vincere che giocare bene. Dovevamo chiuderla nel primo tempo, invece abbiamo subito il loro gol e abbiamo sofferto. Però alla fine abbiamo preso i tre punti. Nei primi 15 minuti abbiamo fatto due gol, meglio di così non potevamo iniziare, poi la rete presa ha dato fiducia al Qarabag che ha iniziato a pressarci e non siamo più riusciti a fare il nostro gioco: non era facile vincere ma ce l’abbiamo fatta e questo era l’importante. Anche le grandi squadre soffrono e quando succede bisogna farlo tutti insieme. Anche questa è una qualità".