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Champions, il Liverpool ha un problema in più: Salah, Mané e il digiuno per il Ramadan

Dal 15 maggio al 14 giugno il mese del digiuno (niente cibo e acqua) dall'alba al tramonto per i musulmani

03 Mag 2018 - 20:01

C'è una questione non da poco che il Liverpool deve tenere in considerazione da qui al 26 maggio, il giorno della finale di Champions a Kiev contro il Real Madrid. Si tratta del Ramadan, il nono mese dell'anno secondo il calendario islamico, nel quale si pratica il digiuno dall'alba al tramonto: niente cibo né acqua. E Sadio Mané e Mohamed Salah sono direttamente coinvolti in questa situazione, essendo musulmani praticanti. Un fatto non nuovo, quello degli sportivi alle prese con il Ramadan, ma che rischia di complicare il cammino di avvicinamento dei due uomini migliori di Klopp verso l'appuntamento con la finale.

Il Ramadan inizierà la sera del 15 maggio per concludersi il 14 giugno, il giorno in cui inizieranno i Mondiali in Russia. Tra Campionati del Mondo e Olimpiadi negli ultimi anni si è parlato a lungo degli atleti musulmani impegnati in competizioni internazionali e all'eventuale rispetto o meno dei dettami della religione islamica. Spesso sono intervenute figure di spicco dell'Islam a dispensare gli atleti, permettendo loro di posticipare il Ramadan al termine delle competizioni sportive. Ed è il caso che sfrutterà l'Egitto di Hector Cuper: i giocatori della Nazionale potranno alimentarsi e bere anche di giorno durante il ritiro pre-mondiale. E, come spiegato dal Gran Mufti d'Egitto, potranno differire il Ramadan ad un periodo successivo all'impegno Mondiale. Le norme della religione islamica prevedono anche una dispensa per chi è in viaggio, e tecnicamente si potrebbe usare questa "scappatoia" per giustificare il mancato digiuno dei giocatori.

Quello che preoccupa Klopp e i tifosi del Liverpool è il fatto che Salah rientri nella categoria dei fedelissimi: con ogni probabilità l'attaccante egiziano non vorrà essere dispensato dai suoi doveri religiosi e vorrà tenere fede al digiuno imposto dal Ramadan. Un fatto che complica e non poco l'avvicinamento alla finale di Champions, nella quale il Liverpool spera di avere Salah, e anche Mané (Emre Can, l'altro di religione musulmana, è infortunato) al top della forma. Esperti in materia hanno dimostrato che durante questo periodo, con un digiuno forzato da cibo e liquidi durante la giornata e in concomitanza con allenamenti dispendiosi, gli atleti subiscono un 20% di deficit della performance.

E proprio quel 20%, ma in un altro senso, è risuonato nelle ultime ore. A invocarlo è stato Alberto Moreno, terzino del Liverpool e grande amico di Salah. Intervistato sull'argomento ha spiegato: "Per come lo vedo, Momo si sta allenando al 20% per preservarsi dagli infortuni", ha detto scherzando. "Dovrà digiunare? L'unica cosa che posso fare io è mangiare e bere anche per lui".

La questione è un po' più seria di quanto la ponga Moreno. A Kiev si giocherà alle 20.45 ora italiana, quando in Ucraina saranno le 21.45. Ecco: a Kiev quel giorno il sole tramonterà alle 20.52 ora ucraina. Ciò significa che, estremizzando, Salah e Mané potrebbero avere comunque il tempo di dissetarsi e di sfruttare quella finestra per un'alimentazione di fortuna prima del fischio d'inizio.

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