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Champions League, Atletico Madrid-Juventus: tocca a Cristiano Ronaldo, non solo a lui

Al Wanda Metropolitano, tutto esaurito, andata degli ottavi di finale: il portoghese torna nella "sua" Madrid

20 Feb 2019 - 17:52

Come direbbe Max Allegri, le chiacchiere sono finite. Anche per la Juventus inizia la "vera" Champions League, quella dei confronti andata/ritorno ad eliminazione diretta, la fase che poi porta alla finale. E la sfida in casa dell'Atletico Madrid, questa sera alle 20:45, è un assaggio di finale visto che si giocherà nello stesso stadio, il Wanda Metropolitano. Ma prima c'è da superare lo scoglio degli ottavi di finale, i bianconeri si attaccano con tutte le forze al talismano Cristiano Ronaldo, l'uomo della Champions e bestia nera proprio dei Colchoneros.

CR7 ha già segnato 22 volte contro l'Atletico, eliminandoli due volte su due in Europa. Normale dunque che l'attesa ricada quasi interamente sulle sue spalle anche se Allegri ha voluto ribadire come servirà una prestazione di squadra all'altezza. Si dice spesso che la squadra di Simeone sia la più italiana di quelle spagnole, e sappiamo quanto la Juve si trovi bene in territorio nazionale.
Ma in Europa serve alzare l'asticella e, quest'anno più di altre volte, i bianconeri sembrano preparati: Allegri ha chiesto di segnare uno o due gol, Pjanic (ma anche Chiellini) sognano già di tornare in questo stadio, stasera tutto esaurito, a primavera inoltrata. Per fare questo, il tecnico sta preparando una Juve a trazione anteriore con Dybala vicino a Cristiano Ronaldo e Mandzukic (qui le probabili formazioni), un 4-3-3 che può anche trasformarsi all'occorrenza in 4-3-1-2 per dare fastidio tra le linee vista la compattezza del reparto difensivo spagnolo.

Ecco il motivo del ballottaggio De Sciglio-Cancelo con il primo favorito per non sbilanciare troppo la squadra. Perché va bene attaccare ma senza sottovalutare i padroni di casa che con l'imprevedibile Griezmann e l'ex Morata proveranno a fare fuori una delle favorite di questa Champions. Per entrambe le motivazioni sono ai massimi livelli, ora la parola al campo.

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