Un rigore di Rashford al 93' condanna i parigini, dopo la doppietta di Lukaku e il momentaneo pareggio di Bernat: Buffon fuori ancora con un penalty nel recupero
Incredibile a Parigi. Il Manchester United batte 3-1 il Psg al Parc des Princes, e si qualifica ai quarti di Champions League. Al 2' Lukaku apre le danze, Bernat pareggia al 12'. Lukaku al 30' sfrutta un errore di Buffon: 1-2. Ma lo psicodramma avviene al 93': mano di Kimpembe, calcio di rigore. Rashford batte Buffon, Gigi è fuori dalla Champions ancora per un rigore all'ultimo secondo. Per il Psg un'altra beffa, dopo il 6-1 subito dal Barcellona nel 2017.
Il Manchester United compie l'impresa che nessuno si aspettava, battendo 3-1 il Paris Saint-Germain al Parc des Princes e qualificandosi ai quarti di finale. È la prima volta che una squadra recupera due gol di scarto dopo l'andata in casa (in Inghilterra era finita 0-2) in uno scontro dentro-fuori. Ma Solskjaer, l'uomo che decise la finale del 1999, una delle più pazze nella storia della Champions, è l'uomo più adatto a simili imprese. Anche il Psg ci mette molto del suo, e i parigini sono costantemente dalla parte sbagliata della storia di questa competizione. D'altronde, l'ultima volta che hanno affrontato il ritorno di uno scontro dentro-fuori in Champions League forti del risultato dell'andata, hanno subito una clamorosa remuntada (6-1) dal Barcellona. L'incubo stavolta ha il volto di Romelu Lukaku. Il belga sfrutta al meglio la chance da titolare concessa da Solskjaer, per gli infortuni di Martial, Lingard, Sanchez e Mata, e già al 2' punisce un retropassaggio sbagliato di Kehrer: Buffon superato sullo slancio e sinistro in scivolata da angolazione non facile. Poi, un'esultanza che zittisce i tifosi del Psg. E siccome gli incubi tornano, Lukaku fa il bis al 30': Buffon respinge male un tiro di Rashford e serve il raddoppio sul piatto d'argento. Il Paris Saint-Germain, nel frattempo, aveva pareggiato al 12': Bernat capitalizzava un assist al bacio di Mbappé, approfittando di una dormita di Bailly. Come in molti incubi, il contesto non lascia presagire niente di negativo, perché al netto dei due gol subiti, il resto della partita è un monologo francese. Il Psg al 45' ha il 73% di possesso palla e recrimina per due grandi occasioni sprecate da Bernat (bravo De Gea a respingere con i pugni) e Dani Alves (tiro alto da posizione favorevolissima), più un missile di Di Maria finito di poco a lato.
Il Manchester United arriva al Parc des Princes in formazione ultra-rimaneggiata: oltre alle defezioni in attacco, sono infortunati Valencia, Jones, Herrera e Matic, mentre Pogba è squalificato. Anche per questo motivo Solskjaer decide di non buttarsi a capofitto nella metacampo del Psg: quando l'ha fatto, ha preso un uno-due terribile all'Old Trafford. I Red Devils si schierano con un 4-5-1, con Pereira e Rashford larghi ma che fanno molto lavoro di copertura. Poi, nei minuti finali della partita, decide di buttare nella mischia gli unici due ricambi offensivi che gli rimangono, i giovanissimi della Academy Chong e Greenwood. Non proprio il massimo, ma testimonia la volontà del tecnico norvegese di giocarsela sempre e comunque. Prima viene graziato da Mbappé, involatosi a tu per tu con De Gea ma scivolato proprio sul più bello, e da Bernat che sul seguire dell'azione colpisce il palo. Poi, vince il jackpot. Kimpembé respinge di mano in area un tiro dalla distanza di Dalot. L'arbitro sloveno Skomina consulta la Var e assegna il calcio di rigore: è il delitto perfetto. Il colpo del k.o. lo dà Rashford, che al 93' batte Buffon dal dischetto. È il gol del decisivo 3-1, quello che permette al Manchester United di tornare tra le prime otto di Europa dopo cinque anni. Ed è anche il colpo del k.o. per Buffon, i cui sogni di vincere la Champions si infrangono ancora contro un rigore nel recupero, dopo l'eliminazione del Bernabeu con la Juventus. Comprensibile lo scoramento di Verratti e Thiago Silva, che al fischio finale si gettano a terra in lacrime: mai stare tranquilli, soprattutto in Champions League.