Il fuoriclasse del Liverpool avvisa il Real: "Il passato non conta, si gioca in 11 contro 11"
Quarantaquattro gol stagionali, 10 in Champions League. Battere il Real Madrid a Kiev sarebbe la ciliegina sulla stagione d'oro di Mohamed Salah. "Giocare la finale è un sogno che diventa realtà, vincerla sarebbe un'impresa eccezionale - ha detti Uefa.com - Il Real ha molta esperienza, ma è una gara secca e il passato non conta. Si gioca 11 contro 11. Al Liverpool siamo tutti amici e anche Klopp è amico di tutti in squadra".
Cosa significa vincere la Champions League. "Non so cosa dire esattamente, ma vincere la Champions League è diverso. Un'impresa eccezionale. Giocare la finale è un sogno che diventa realtà. Tutti sono entusiasti in città e nel club. Ricordo due anni fa quando tornando in Egitto guardai la finale e vidi l'atmosfera che si respirava".
Sulla sfida col Real Madrid. "È il club che ha vinto la coppa più volte di tutti. L'hanno vinta tre volte negli ultimi quattro anni pertanto hanno molta esperienza. Questa però è una partita secca quindi dovremo solo concentrarci e non pensare a nulla del passato. Quando scendi in campo, si gioca in 11 contro 11".
Sull'allenatore Jürgen Klopp. "Naturalmente si fa ciò che ti chiede ma lui ti dà la libertà di esprimerti con il tuo stile di gioco. Ai calciatori trasmette sempre la sicurezza di poter fare ciò che vogliono in campo, e questo aiuta a giocare meglio. Questa è la sua forza ma non vale solo per me, vale per tutti. Tutti hanno fiducia e questo è il motivo per il quale segniamo così tanti gol. Lui non è solo amico mio, è amico di tutti in squadra".
Sullo spirito del Liverpool. "Siamo amici. La maggior parte di noi va a cena insieme o passa comunque del tempo insieme e questo ci aiuta durante le partite. Siamo vicini l'uno con l'altro. Siamo cresciuti come gruppo, specialmente negli ultimi mesi".
Sulla sua vena realizzativa. "Lavorare sodo è stata la chiave. La cosa più importante è mantenere questo livello e riuscirci anche nella stagione successiva, ma adesso abbiamo una finale quindi dobbiamo pensare solo a quello. Ci ho creduto [di riuscire ad arrivare a questo stato di forma]. Ho giocato due anni a Roma e ho disputato due grandi stagioni, tanto che tutti mi dicevano di rimanere. Io, però, avevo in mente di andare in Inghilterra ed avere successo lì".
Sugli idoli dell'infanzia. "Totti, il brasiliano Ronaldo e Zidane. I miei idoli erano calciatori totalmente diversi dagli altri nel loro modo di giocare".
Sul suo momento preferito di questa Champions. "Direi il gol contro il Manchester City".
Sui compagni di reparto Firmino e Mané. "La cosa più importante per noi è aiutare la squadra a fare gol. Non importa chi segna. Vincere e conquistare punti è la cosa più importante per noi perché, come potete vedere, io ho fatto dieci gol in Champions League, Sadio nove, Firmino dieci, quindi siamo tutti sullo stesso piano. Nessuno di noi è egoista o pensa solo a fare gol. Cerchiamo di aiutarci a vicenda per fare gol".
Il preparatore atletico di Mohamed Salah, Ruben Pons, ha annunciato in un'intervista a 'El Transitor' che il fuoriclasse egiziano interromperà momentaneamente il Ramadan: "Non seguirà il Ramadan né oggi, né domani, ovvero il giorno della partita, dunque il suo rendimento non sarà condizionato. Riprenderà il Ramadan subito dopo la finale di Kiev".