City-Inter: le foto della finale
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A Istanbul gara tirata ed equilibrata: un gol di Rodri nella ripresa decide il match e regala il Triplete ai Citizens
di Stefano RonchiIl Manchester City è Campione d'Europa. A Istanbul la squadra di Guardiola batte 1-0 l'Inter in finale, vince la Champions League per la prima volta nella sua storia e centra un fantastico Triplete dopo i trionfi in Premier League e FA Cup. All'Ataturk va in scena un primo tempo molto tattico ed equilibrato segnato da poche occasioni e dall'infortunio di De Bruyne. Nella ripresa poi i Citizens sbloccano il match grazie a una rete di Rodri (68') e la reazione nerazzurra si infrange su una traversa centrata da Dimarco e su una parata di Ederson su un colpo di testa ravvicinato di Lukaku.
LA PARTITA
Champions League, Premier League e FA Cup. All'Ataturk il Manchester City entra ufficialmente nel gotha del calcio europeo centrando anche il Triplete davanti allo sguardo soddisfatto dello sceicco Mansour. Un trionfo cercato sul mercato a suon di milioni e ottenuto grazie alle intuizioni e alle idee di Guardiola, architetto visionario del miglior club al mondo. Una corazzata incredibile, che a Instabul non vive una delle sue serate migliori, ma riesce comunque a portare a casa il risultato con cinismo, reggendo l'urto della reazione nerazzurra grazie anche a un pizzico di fortuna. Fortuna che invece non ha assistito gli uomini di Inzaghi, autori di una prova solida e concreta, ma troppo imprecisa sottoporta. Nella ripresa, infatti, i nerazzurri hanno almeno tre grandi occasioni per segnare, ma non riescono ad andare a bersaglio e alla fine devono arrendersi alla stoccata di Rodri. Un destro preciso e potente che batte Onana e lascia qualche rimpianto alla banda di Inzaghi.
Senza sorprese di formazione, all'Ataturk il primo tempo è un mix di tatticismo, equilibrio e noia. Con Stones e Gundogan più bassi e De Bruyne a sinistra, il City parte col freno a mano tirato in fase di non possesso. Quando prende in mano l'iniziativa però la squadra di Guardiola cambia assetto e attacca con più uomini. Tema tattico a cui l'Inter risponde restando alta, impostando la gara uomo contro uomo a tutto campo e cercando di sfruttare i cambi di gioco per ripartire e innescare gli esterni. Da una parte Bernardo Silva entra in area e sfiora l'incrocio dei pali, dall'altra Stones libera invece su un cross di Dimarco e Brozovic spedisce alto dal limite. A ritmi bassi e con le difese attente in marcatura, fino al ventesimo non si registrano grandi occasioni, poi Barella non trova la porta dopo un pasticcio in impostazione di Ederson e Haaland e De Bruyne testano i riflessi di Onana. Tentativi che accendono la gara e allungano le squadre, ma che non spezzano l'equilibrio o modificano l'inerzia del match. Poco dopo la mezz'ora Guardiola perde De Bruyne per un infortunio muscolare e piazza Foden alle spalle di Haaland. Cambio che mescola un po' le carte tra le linee e alla fine del primo tempo fa guadagnare metri al City sugli esterni, ma che non migliora la precisione del fraseggio inglese e non sfonda il bunker nerazzurro.
La ripresa si apre con un errore in disimpegno di Onana, ma il City non sfrutta l'occasione. Padrona del possesso, la squadra di Guardiola fa il match, ma il giropalla dei Citizens è lento e con gli spazi chiusi la gara resta bloccata. Uomo ovunque, Stones prova ad alzare il ritmo tra le linee, ma Acerbi e compagni fanno densità al limite e in mezzo non si passa. Dopo un'incursione di Lautaro, la difesa del City mura un destro dal limite di Calhanoglu, poi Inzaghi fa entrare Lukaku al posto di Dzeko. Mossa che dà più fisicità e profondità all'Inter e apre un po' la gara. Da una parte Akanji si addormenta su un retropassaggio e Lautaro fallisce una grande occasione per sbloccare il match. Dall'altra invece Rodri prende bene la mira e infila Onana una perfetta imbucata per Bernardo. Gol che rompe l'equilibrio e a cui l'Inter risponde con rabbia centrando una traversa di testa con Dimarco e impegnando Ederson con Lukaku. In pressione e a caccia del pari, gli uomini di Inzaghi alzano il baricentro, ma prestano anche il fianco alle qualità del palleggio inglese. Foden si esalta nello stretto, ma non è preciso davanti a Onana, poi Grealish non trova Haaland in area. Errori che tengono l'Inter in partita e innescano un finale ad alta tensione. Pescato da Gosens, Lukaku ci prova di testa a due passi da Ederson, ma il portiere del City ha un riflesso incredibile e Dias devia in corner anche la respinta. Interventi che insieme a un'ultima parata nel recupero sugli sviluppi di un corner salvano il City e regalano a Guardiola & Co. la prima Champions della storia del club insieme al Triplete. A Istanbul è il City ad alzare la coppa, ma l'Inter esce dal campo a testa alta.
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IL TABELLINO
MANCHESTER CITY-INTER 1-0
Manchester City (3-2-4-1): Ederson 7; Akanji 6, Dias 6,5, Aké 5,5; Stones 6 (37' st Walker 6), Rodri 7; Bernardo Silva 6,5, De Bruyne 5,5 (36' Foden 6), Gundogan 6, Grealish 5; Haaland 5.
A disp.: Ortega, Carson, Philips, Laporte, Alvarez, Sergio Gomez, Mahrez, Perrone, Palmer, Lewis. All.: Guardiola 6
Inter (3-5-2): Onana 6; Darmian 6 (39' st D'Ambrosio sv), Acerbi 6,5, Bastoni 6,5 (31' st Gosens 6); Dumfries 5 (31' st Bellanova 6), Barella 6, Brozovic 5,5, Calhanoglu 5,5 (39' st Mkhitaryan sv), Dimarco 6; Lautaro 5, Dzeko 6 (57' Lukaku 4,5).
A disp.: Handanovic, Cordaz, Gagliardini, De Vrij, Correa, Asllani, Skriniar. All.: Inzaghi 7
Arbitro: Marciniak
Marcatori: 23' st Rodri (M)
Ammoniti: Haaland (M); Barella, Lukaku, Onana (I)
Espulsi: -
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LE STATISTICHE
Il Manchester City è diventata la seconda squadra inglese nella storia a vincere il “triplete” (massimo campionato, Coppa dei Campioni/Champions League e FA Cup), dopo il Manchester United nel 1998/99.
Per la prima volta nella storia, tre squadre della stessa Nazione hanno perso tre finali nelle principali competizioni europee nella stessa stagione.
Il Man City ha vinto due delle tre finali giocate nelle grandi competizioni europee; prima di stasera aveva solo trionfato nella Coppa delle Coppe nel 1970.
Manchester è diventata la seconda città europea con due squadre che hanno vinto la Champions League/Coppa dei Campioni, dopo Milano.
L’Inter ha perso tre delle sei finali disputate in Coppa dei Campioni/Champions League, sconfitte arrivate contro il Celtic nel 1967 e l’Ajax nel 1972.
Ci sono stati 12 gol di giocatori spagnoli nelle finali di Champions League dal 1992/93, almeno quattro in più rispetto a quelli di qualsiasi altra nazione.
L'Inter è stata la quarta squadra a raggiungere la finale di Champions League dopo aver perso la prima gara stagionale nel torneo, dopo il Milan 1994/95, il Bayern Monaco 1998/99 e il Tottenham 2018/19: queste quattro squadre hanno tutte perso la finale.
Le ultime quattro finali di Champions League sono finite tutte col punteggio di 1-0, più delle precedenti 27 finali della competizione nel 1992/93 (tre).
Pep Guardiola ha vinto il “triplete” per la seconda volta in carriera da allenatore, dopo il 2008/09 alla guida del Barcellona.
Lautaro Martínez ha giocato la sua 57ª partita nel 2022/23, considerando tutte le competizioni, un record stagionale per un giocatore di movimento dell'Inter nella storia dei nerazzurri (dal 1929/30).
L'età media dell'XI titolare dell'Inter è di 29 anni e 105 giorni, la più alta per una squadra in una finale di Champions League dal Real Madrid nel 2017/18 (29 anni 108 giorni).
Tutti gli undici titolari dell'Inter hanno disputato la loro prima finale di Champions League, l'ultima squadra con 11 debuttanti nell’atto finale del torneo era stata il Liverpool nel 2018.