Novanta minuti di tensione. Il Real soffre, ma vola in finale. Dopo la vittoria dell'andata, i Merengues staccano il pass per Kiev respingendo l'assalto tedesco. Un forcing costante, portato avanti per tutta la gara e in ogni zona del campo. Lo sa bene Navas, che ha salvato la baracca con i suoi interventi volando ovunque. E lo sa anche Ulreich, che invece ha rovinato tutto con un erroraccio che rimarrà negli annali della Champions e nei ricordi dei tifosi bavaresi. Destini incorciati quelli dei due portieri, protagonisti assoluti in positivo e in negativo di una gara giocata a viso aperto e senza tatticismi. Più per lo spettacolo, che per il risultato. Di sicuro non han brillato le difese e nemmeno i fenomeni più attesi. Da una parte CR7 ha steccato malamente, dall'altra invece Lewandowski non è riuscito a vestire i panni del bomber letale. Discorso diverso invece per i "comprimari". Benzema ha tirato in porta due volte e ha fatto due gol, l'ex James Rodriguez invece è riuscito a strappare gli applausi del Bernabeu con le sue giocate.
Tutto all'interno di una partita affrontata senza pensare troppo a difendere. Fin dalle prime battute. Aggressivi e corti, al Bernabeu i tedeschi partono subito forte e spingono dalla parte di Alaba e Ribery. Il primo squillo però arriva dalla destra. Dopo tre minuti, Muller mette in mezzo una palla velenosa: Ramos pasticcia e Kimmich non perdona. Un gol che rompe subito l'equilibrio e infiamma il match. Colpito, il Real però non terma e si affida al palleggio di Modric e Kovacic per guadagnare metri e manovrare con ordine. Tattica perfetta, che all'11' porta al pareggio di Benzema, pescato col contagiri da Marcelo. In mezzo al campo si lotta su ogni palla, ma è il Bayern a fare la partita. Gli esterni di Heynckes attaccano bene lo spazio e i Merengues sono costretti a stringere i denti per respingere l'assalto. Thiago Alcantara, Tolisso e James Rodriguez hanno spazio e provano ad aumentare i giri sulla corsia sinistra, il Real invece si affida al possesso per abbassare il ritmo e ripartire con Asensio, CR7 e Benzema. Da una parte Ulreich mura Marcelo, poi Kroos semina il panico nell'area del Bayern. Dall'altra invece Navas prima ferma Muller, poi dice no a Lewandowski, con James che sbaglia tutto a porta spalancata. Con tanta qualità in campo e i ritmi alti, sono le giocate dei singoli che fanno la differenza. E il Bernabeu gradisce lo spettacolo. Il Bayern palleggia in velocità e allarga sugli esterni, pressando Vazquez e Marcelo. Il Real invece va a strappi, attaccando la profondità in ripartenza. Manovra vs contropiede. CR7 testa i riflessi di Ulreich, poi sul finire del primo tempo Marcelo tocca di mano in area, ma Cakir lascia correre.
La ripresa si apre con l'episodio che segna il match. Ulreich liscia clamorosamente su un retropassaggio, regalando a Benzema la palla del vantaggio. E' la rete che cambia ancora la gara. Disperatamente a caccia di gol, il Bayern gioca di rabbia e attacca a testa bassa. Navas però non è Ulreich e sul missile di Alaba si supera. Sbilanciata in avanti, la squadra di Heynckes spinge, ma presta il fianco al contropiede dei Blancos. Con le squadre lunghe e le difese molli, piovono occasioni. CR7 fallisce clamorosamente il colpo del ko, poi Navas si oppone all'assalto dei tedeschi rimediando alle sbavature della difesa. Al 63' il portiere dei Merengues però non può nulla sull'inserimento di James, che pareggia i conti e riapre la gara senza esultare. Con la squadra un po' sulle gambe, Zidane leva Benzema e Kovacic e getta nella mischia Bale e Casemiro per dare sostanza e velocità. Ma è ancora il Bayern a spingere, trasformando il finale in un tiro al bersaglio verso la porta del Real. Ci provano in tanti a trafiggere Navas, ma il numero uno di Zidane è un gatto e le prende tutte, respingendo l'assedio tedesco e portando il Real in finale. La terza di fila dell'era Zidane. Ora sotto a chi tocca.