La Roma sogna con Zaniolo, ma il Porto la tiene sveglia. Dopo la bella prova all'Olimpico, infatti, Di Francesco si giocherà tutto al Do Dragao. Con qualche rimpianto. Già, perché dopo il doppio vantaggio, i giallorossi avevano in mano la gara e hanno rovinato la festa incassando il gol di Adrián Lopez e tremando nel finale. Nulla di grave, per carità, ma comunque una distrazione che alla resa dei conti potrebbe costare cara. Una vittoria dolce-amara per la Roma, capace di regalare emozioni e puntare i riflettori ancora una volta su Zaniolo, grande protagonista del match e vero predestinato del calcio italiano. Un faro che brilla. Mix perfetto di tecnica, potenza e umiltà. Tutto sotto l'ala protettrice di Dzeko, altro campione di razza che col Porto non ha firmato il tabellino, ma ha lasciato il segno con le sue giocate. Gioventù e qualità da una parte, classe ed esperienza dall'altra. Per la gioia di Di Francesco, che, nonostante una difesa un po' incerta, può continuare a dire la sua tra le big d'Europa.
Con sette italiani in campo, all'Olimpico la Roma comincia facendo girare palla. Il Porto però aggredisce alto e il possesso giallorosso non decolla in mediana. Così il gioco si sposta sugli esterni. El Shaarawy prova a far saltare il banco con una giocata in area, poi tocca a Florenzi mettere dentro una palla velenosa. A buon ritmo i giallorossi manovrano a strappi, cercando di sorprendere la difesa alta di Conceicao e pressando sulla trequarti con Pellegrini. I portoghesi invece scelgono di colpire in ripartenza, lottando su ogni palla, appoggiandosi a Tiquinho Soares e cercando di sfruttare le giocate di Brahimi tra le linee. Zaniolo reclama un rigore per un fallo di mano di Pepe, ma Makkelie e il Var (al debutto in Champions) lasciano correre giustamente. Con le squadre corte, Herrera in cabina regia e Danilo a uomo su De Rossi, il match si sviluppa sulle corsie, con gli uomini di Di Francesco a fare la partita. A sinistra Kolarov ed El Shaarawy hanno spazio per inserirsi e andare al traversone, sulla destra tocca invece a Zaniolo far valere fisico e tecnica. Con la manovra bloccata, i giallorossi provano a giocarsi la carta dei calci piazzati, ma Manolas e Dzeko mancano il bersaglio grosso di testa. Poi il bomber bosniaco fa tutto bene, ma Casillas devia sul palo il suo destro a botta sicura e il primo tempo si chiude con la Roma in avanti, ma senza gol.
Nella ripresa le squadre si allungano subito e la gara si apre. La difesa del Porto trema, ma la Roma non affonda il colpo. Cristante prima va molle su una palla vagante in area, poi spara di sinistro, ma Casillas si fa trovare pronto. Dall'altra parte invece è Danilo a spaventare l'Olimpico con un colpo di testa a lato di poco. Botta e risposta. Con più spazio per le giocate, i giallorossi alzano il baricentro. Casillas ferma un sinistro pericoloso di Pellegrini, poi il muro portoghese crolla dopo un duro faccia a faccia tra Di Francesco e Conceicao in panchina. Dzeko inventa e Zaniolo sblocca la gara, segnando il suo primo gol in Champions. Gioia che l'enfant prodige giallorosso bissa dopo un altro palo di Dzeko. Due lampi che fanno esplodere l'Olimpico, ma che Adrián Lopez smorza subito, accorciando le distanze dopo un mezzo pasticcio difensivo. Un gol che rovina un po' i piani giallorossi in vista del ritorno, ma che non pregiudica nulla. Soprattutto se anche al Do Dragao Di Francesco potrà contare ancora su uno Zaniolo così.