Milano porterà una squadra a Istanbul: come nel 2003 rossoneri e nerazzurri si giocheranno un posto in finale
di Alessandro Franchetti© Getty Images
Vent'anni all'improvviso sembrano volati via, anche se è tutto diverso e nessuno avrebbe scommesso un euro sulla rinascita del nostro pallone. Invece siamo tornati e, contro ogni pronostico, siamo l'unica nazione sicura di portare una squadra alla finale di Champions League. Inter e Milan, ancora loro, inaspettatamente catapultate dentro un mese di maggio che sembrerà infinito, in fondo a due sfide che saranno un inferno, equilibrate e durissime, per le gambe e per la testa. Due derby che valgono venti (10 maggio Milan-Inter, 16 maggio Inter-Milan), che spostano una misura stretta che diventerà un abisso. Chi passa vola a Istanbul, chi cade sprofonda. E non sarà un bel cadere.
Inter e Milan sono un orgoglio, innanzitutto, perché hanno avuto un percorso non banale e hanno incrociato i guantoni con squadre sulla carta più pronte se non semplicemente più forti. Ma hanno lottato con tenacia e maturità, qualità e convinzione. Insomma, non avranno i galloni di Real Madrid e Manchester City, ma non sono lì per caso. Sono lì perché hanno dimostrato di poterci stare, portando a testa alta sulle spalle, insieme al Napoli, il vessillo di un calcio, il nostro, che sarà diventato poveretto, ma non è finito e continua a far paura a tutti.
Vent'anni dopo è una curva che è stata lunga, che non ci permetterà di goderci, come allora (2003), una finale tutta italiana (Milan-Juve, con vittoria dei rossoneri a Manchester ai rigori, ndr), ma ci darà la grande, e in Europa unica, possibilità di osservare da una distanza ravvicinata e privilegiata due derby in una semifinale di Champions. Dopo, solo dopo si vedrà contro chi toccherà giocarsi la coppa. E magari ci troveremo di fronte a una finale impossibile, ma questo è oggi un pensiero troppo lungo, che salta in un fiato un mese che sarà di apnea per Milano tutta.
Sarà un mese da sentire senza nemmeno provare a capirlo. E d'altronde gli ultimi due anni dicono che Milan e Inter si battono e si sbattono. Una volta il Milan, un'altra l'Inter. Lo scudetto nerazzurro due anni fa, quello rossonero l'anno scorso, in un sano "odiarsi" che è stato inseguirsi. Fino al penultimo gradino dell'Europa dei grandi. Ancora MilanInter, da scrivere attaccato, come fosse la stessa identica cosa. E allora buona vigilia, lunghissima, infinita vigilia, a tutti quanti.