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FLOP ITALIA

Com'è triste la Champions, solo un anno dopo: da tre a zero squadre ai quarti

Nella scorsa stagione ci eravamo illusi che il nostro calcio potesse di nuovo competere con le grandi d'Europa

14 Mar 2024 - 09:19

Per un attimo, solo per un attimo, un anno fa, di questi tempi, ci siamo illusi che il calcio italiano potesse aver rimesso le lancette indietro di 20 anni, quando c'erano addirittura tre squadre su quattro nelle semifinali di Champions League. La scorsa stagione ce n'erano due ma erano tre nei quarti. Quest'anno zero. Tutte fuori agli ottavi, come capitava nel triste periodo della seconda metà degli anni '70 fino al 1983 e dal 2010, anno del triplete nerazzurro, ad, appunto, il 2023. 

A portare tre squadre ai quarti, questa volta, ci ha pensato la Spagna, tornata di prepotenza ai livelli d'oro dopo anni di dominio inglese. A cosa si deve questo brusco passaggio alla realtà? Molto dipende dagli accoppiamenti, per spiegare l'uscita agli ottavi di quest'anno, e al tabellone, per dare un senso al viaggio psichedelico di un anno fa. Bayern Monaco e Barcellona, anche se nella versione dimessa 2023/24, sono di fatto superiori a due squadre in netto calo rispetto a un anno fa come Lazio e Napoli. Era lecito aspettarsi di più dall'Inter, su questo non ci sono dubbi. Eliminata dalla quarta squadra della Liga (a -14 dalla prima e -6 dalla terza), che non è nemmeno quella dei tempi migliori, anche recenti, e sottolinea la differenza tra il nostro calcio e quello dell'élite europea.

La dominatrice della Serie A si fa eliminare dalla quarta della Liga. Questi sono dati di fatto, anche se è inevitabile pensare ai rimpianti nerazzurri, tra gol buttati via a tu per tu con il portiere, ingenuità difensive assortite e scarsa lucidità dagli undici metri. I se e i ma, però, contano relativamente. Conta una realtà che parla di flop italiano in Champions e lascia il forte dubbio che quello di un anno fa sia stato un caso. Più congiunture astrali che motivi tecnici, insomma. Non ci restano che le altre due coppe per rilanciare autostima e classifica ranking. Una, l'Europa League, non l'abbiamo mai vinta da quando si chiama così (l'ultima volta rispondeva al nome di Coppa Uefa e l'ha sollevata al cielo di Mosca il Parma di Malesani, ma era il 1999...), la Conference League, da quando esiste, ha visto una rappresentante italiana sollevarla al cielo al debutto della competizione, nel 2022, e un'altra piangersi addosso per una finale persa a una manciata di secondi dal triplice fischio, un anno fa. 

Insomma, ci sono i presupposti per potersi consolare con le coppe meno prestigiose, anche se non sarà facile. D'altra parte, come la saggezza popolare suggerisce, piuttosto che niente è meglio piuttosto...

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