Il tecnico della Dinamo Kiev alla vigilia della sfida con i bianconeri: "Servirà tempo, ma il talento c'è. Ronaldo infiamma tutta la squadra"
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Alla Dinamo Kiev di Mircea Lucescu è rimasto solo l'obiettivo di un posto in Europa League, da strappare al Ferencvaros nelle ultime due gare del girone. Primo appuntamento, quello dello Stadium di mercoledì sera contro la Juventus: "Sono una grandissima squadra, che può mettere in campo due formazioni diverse in qualsiasi momento - ha detto il tecnico degli ucraini in conferenza - Dopo alcuni cambiamenti hanno bisogno di tempo per mettere a punto i meccanismi di gioco, ma sono convinto che riusciranno a esprimere la misura esatta del talento dei giocatori. Il valore c'è. Quella di Conte (incontrata ai tempi dello Shakhtar, ndr) era una grandissima squadra, ma ora può giocare un tipo di calcio in grado di farle vincere pure la Champions League".
Pochi dubbi, dunque, sulle qualità dei bianconeri: "Stanno mettendo in campo giocatori di grande esperienza, fisicamente molto preparati. Hanno avuto problemi come tutti, il Covid ha un po' equiparato il livello. Senza pubblico e tifosi non è facile giocare per loro, perdendo magari diversi giocatori ogni partita. Passato un po' questo momento, la Juve tornerà ad essere protagonista in Italia e in Europa".
Parole d'elogio per Cristiano Ronaldo: "È un giocatore essenziale per la Juve, la sua presenza infiamma tutta la squadra. Dà carisma, ha grande esperienza e tutti lo stimano. Come Ibra e Messi, come Ramos e Lewandowski. Quei giocatori che non possono non fare parte del gruppo che sta giocando tutte le settimane. Lui è importantissimo, per quello che fa in campo. Dà fiducia a tutta la squadra ed è importante avere un giocatore con questo carisma e con queste caratteristiche".
Infine una battuta sul momento che sta attraversando il calcio italiano: "Non credo si sia abbassato il livello. Il campionato è riuscito ad attirare giocatori importanti, credo che per questo sia anche più seguito. Al livello di quello inglese e di quello spagnolo. Sono convinto che il calcio italiano continuerà ad essere uno dei più importanti al mondo".