Dopo aver eliminato il Milan la squadra olandese tenterà il colpaccio con l'altra milanese con Van Persie in panchina
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Sapessi com'è strano, ritrovarsi per due volte in Champions a Milano. E' questo il destino del Feyenoord 2024/25. Dopo aver fatto fuori il Milan ai playoff, ora ha un altro scontro diretto, questa volta con l'Inter, agli ottavi. L'altro tormentone stagionale della squadra di Rotterdam è quello di cambiare allenatore. L'addio di Slot è stato assorbito male dalla squadra, visto che con l'attuale tecnico del Liverpool volava mentre ora si trova a distanze siderali dalla capolista Ajax. Ecco quindi la serie di ribaltoni in panchina. Si è partiti con Prieske, poi, alla vigilia del doppio confronto con il Milan, la scelta di puntare sulla guida tecnica dell'Under 21 Bosschaart, che comunque male non ha fatto visto che è arrivato agli ottavi di Champions, per poi virare decisamente su Robin Van Persie (che tra l'altro era presente in campo negli unici due precedenti contro l'Inter del 2002), attuale guida dell'Heerenven, nono in Eredivisie.
Di sicuro il nuovo allenatore non farà grandi rivoluzioni, rimanendo nel solco tattico che la squadra sta seguendo da inizio stagione. Il sistema di gioco è un 4-3-3 capace, in fase di non possesso, soprattutto quando sceglie di aspettare l'avversario in blocco basso, di diventare un 4-5-1, con l'arretramento degli esterni o un 4-4-2, con un centrocampista chiamato ad avvicinarsi alla punta centrale. All'andata con il Milan ha cercato di sfruttare i lanci a tagliare il campo per isolare in uno contro uno gli esterni offensivi. Si è distinto, in questo senso, soprattutto Paixao, schierato a sinistra e autore dell'immediato gol partita.
Davanti al portiere Wellenreuther, la linea a quattro è formata da Read, Beelen, Hancko e Smal. I tre di centrocampo all'andata con i rossoneri erano Moder, Milambo e Timber, mentre nel ritorno è stato adattato Bueno al posto di quest'ultimo. Differenze nella partita di San Siro anche nel tridente offensivo. A Rotterdam c'era il giapponese Ueda con l'algerino Hadj Moussa e Paixao a seminare il panico sulle fasce. A Milano, come centravanti è stato scelto il giovanissimo Redmond, classe 2006, apparso ancora acerbo per certi appuntamenti. Tanto che quando è stato messo l'esperto argentino Carranza al suo posto, ha segnato la rete qualificazione.