Nelle partite di stasera c'è la resa dei conti finale tra Luis Enrique e Xavi, mentre Simeone vuole difendere il vantaggio di misura davanti al "muro giallo"
Che non si amino è ormai un dato di fatto. Luis Enrique e Xavi, rappresentanti, ognuno a modo suo, del "barcellonismo", quell'insieme di appartenenza, orgoglio territoriale e modello di gioco legato alla "legacy" di Cruyff, assomigliano a quei fratelli cresciuti insieme, figli della stesso ambito familiare, che però si ignorano quando proprio sono costretti a vedersi nelle feste comandate. Barcellona-Psg si può riassumere nello scontro tra i due allenatori ma sarebbe riduttivo. E molto.
Innanzitutto perché si giocano la semifinale di Champions alcuni tra i giocatori più forti del mondo, a partire da quel Mbappé che, nell'andata di Parigi, non ha certo fatto impazzire la difesa del Barça come era lecito aspettarsi. La sua inedita assenza dal tabellino dei marcatori, unita alla serata-no di Donnarumma, permette ai catalani di poter difendere il vantaggio dell'andata. E Xavi non è certo il tipo che si vergogni a gestire un risultato favorevole. Al Parco dei Principi si è visto un Barcellona alla ricerca del lancio lungo (di Ter Stegen o del giovane centrale Cubarsì) per le sponde di un Lewandowski pronto ad attivare le due frecce si suoi lati, Yamal e Raphinha. Luis Enrique lo ha prontamente fatto notare nella conferenza della vigilia, anche per ribadire di nuovo che il vero rappresentante della cultura calcistica catalana è sempre e solo lui.
In molti, però, hanno ricordato che il suo Barcellona si affidava più alla ricerca immediata del super tridente Messi-Suarez-Neymar, che al fraseggio stretto a centrocampo dell'epoca guardioliana. Dibattiti in famiglia a parte, Lucho stasera è costretto a vincere e, per farlo, non può che sperare in Mbappé, teorico esterno alto di sinistra libero di scegliersi la posizione più possibile vicina alla porta, come avviene da inizio anno, lasciando la fascia al laterale basso o alla mezzala dalla sua parte. Luis Enrique sembra orientato a completare il tridente con Dembelé, centravanti adattato dall'idea di colpire il Barça in velocità, e Barcola a destra, mentre Xavi recupera Pedri dal primo minuto.
Nell'altro ritorno dei quarti, a Dortmund, sarà Diego Simeone, alla guida del suo Atletico, a doversi difendere dall'assalto del Borussia. L'impresa è meno semplice di quanto faccia credere chi pensa che la squadra di Terzic sia l'anello debole delle otto squadre rimaste in lizza per alzare al cielo di Wembley la Coppa più importante. Certo, il tipo di partita si adatta alle caratteristiche del Cholo e dei suoi e la coppia Griezmann-Morata può fare danni irreversibili quando ha spazi a disposizione, ma dall'altra parte ci sarà una squadra a trazione anteriore che, pur dovendo fare a meno dell'infortunato Haller, può contare su un quartetto niente male con Sancho e Malen sulle fasce e Brandt alle spalle di Fullkrug. Sicuramente il clou della Champions sarà domani con il ritorno della sfida tra City e Real, ma non c'è dubbio che anche stasera sarà dura annoiarsi.
DECISIVA ANCHE PER IL MONDIALE PER CLUB
I quarti di finale di Champions League valgono anche la partecipazione al primo Mondiale per Club con il nuovo format, nel 2025 negli Stati Uniti. Rimangono solo due posti da assegnare alle squadre europee. Quasi tutte le formazioni ai quarti di quest'anno sono già sicure di un posto (Bayern Monaco, Real Madrid, Manchester City, Borussia Dortmund e Psg), se la Champions dovesse essere vinta da qualsiasi squadra che non sia l'Arsenal, il posto che avanza andrebbe alla prima squadra nel ranking di un paese che non ha esaurito gli slot a disposizione e cioè il Salisburgo. L'Arsenal, con Chelsea e Manchester City già qualificate, può arrivare negli Usa solo come vincitrice 2024. L'altro posto è riservato alla Spagna, ma l'Atletico Madrid è per ranking davanti al Barcellona. Se i blaugrana dovessero essere eliminati dal Psg, la squadra di Simeone sarebbe qualificata automaticamente. In caso contrario, i catalani dovrebbero comunque arrivare per lo meno in finale, superando le semifinali dove potrebbero trovare proprio l'Atletico.