Discorso del tecnico alla squadra all'antivigilia. Il presidente sul charter con giocatori, tecnico e il resto della dirigenza
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L'occasione del riscatto. La partita che serve per riconquistare fiducia e ritrovare continuità. L'avversario, il Benfica, ha perso la sua prima partita dell'anno sabato nell'infinito duello contro il Porto ma ha impressionato finora per gioco, personalità e capacità realizzativa. Martedì sera l'Inter scende in campo al Da Luz di Lisbona (diretta su Canale 5 e in streaming su sportmediaset.it) nel primo atto della doppia sfida dei quarti di finale di Champions League contro le Aquile portoghesi con l'obiettivo di rialzare la testa dalle sabbie mobili del campionato, con un pareggio e tre sconfitte nelle ultime quattro uscite e il traguardo quarto posto sempre più in bilico.
C'è da ritrovare il morale e soprattutto i gol. Quei gol che mancano e non arrivano nonostante le occasioni create: 87 tiri e due gol (di cui uno su rigore) nelle ultime quattro partite è un dato inequivocabile. Torneremo a segnare e con continuità, ha detto Simone Inzaghi alla squadra nel discorso ad Appiano Gentile all'antivigilia. Messaggio agli attaccanti ma non solo. In avanti l'unico sicuro del posto contro il Benfica è Lautaro Martinez, partito dalla panchina a Salerno, chiamato a uscire da un momento decisamente no: l'errore dell'Arechi in contropiede è lo specchio della sua attuale condizione. Al suo fianco il solito ballottaggio Dzeko-Lukaku ma il bosniaco parte favorito, con Big Rom pronto a subentrare a gara in corso. Rispetto alla trasferta di Salerno si rivedranno dal 1' anche Bastoni, Dimarco e Brozovic, cui Inzaghi affiderà la regia con la speranza di rivedere il giocatore un tempo imprescindibile. Out Skriniar e Calhanoglu, che anche nell'ultima seduta ad Appiano prima della partenza per Lisbona hanno lavorato a parte.
La sfida del Da Luz è un altro crocevia stagionale per l'Inter. Ci sarà anche il presidente Steven Zhang sul volo charter per Lisbona con giocatori, staff tecnico e il resto della dirigenza. C'è bisogno di fare gruppo, serve più che mai unità di intenti per non fermarsi ai quarti e ritrovarsi in vista dello sprint finale in campionato.