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Inter, la strada complicata verso la finale: dopo il Bayern il probabile incubo Barça

I nerazzurri non hanno un cammino facile nel tabellone. Ora iniziano i veri test per capire se si possa ripetere l'impresa di due anni fa

12 Mar 2025 - 09:54
 © Getty Images

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L'Inter è tra le 8 migliori squadre d'Europa ed è giusto così. Ma ora viene il difficile. Già, perché ai quarti c'è il Bayern Monaco, una delle storiche corazzate continentali che ha tanta voglia di arrivare a una finale che si giocherà nel suo stadio. Una sorta di rivincita dopo aver perso l'atto conclusivo della Champions League all'Allianz Arena nel 2012 contro il Chelsea di Di Matteo, in una partita incredibile. Quello era il Bayern di Robben, Ribery e Kroos. Gli unici sopravvissuti da allora sono gli eterni Neuer e Thomas Muller, ormai relegato tra i panchinari vista l'età.

E' davvero così pericoloso questo Bayern? Dipende da che versione della squadra di Kompany farà la sua comparsa nel doppio impegno dei quarti. Se quella dominante vista agli ottavi o quella che prende tre gol dal Feyenoord, se la squadra che vola in Bundesliga a più otto dal Leverkusen o l'undici raffazzonato che si fa buttare fuori dalla Coppa di Germania dagli eterni rivali stagionali del Bayer. Kompany è la vera scommessa stagionale. Ha fatto bene al Crystal Palace e, vista la vera mancanza di alternative, è stato scelto per l'anno del riscatto. A parte l'eliminazione dalla DFB Pokal il cammino del Bayern è comunque positivo

Il nuovo allenatore si è inserito nel solco di un calcio offensivo, per qualcuno anche troppo, visto che spesso lascia delle praterie ai contrattacchi avversari. Le coperture preventive e le transizioni a palla persa non sono l'aspetto più rimarchevole dei bavaresi, insomma. Altro livello quando hanno la palla. Sugli esterni sfruttano la velocità di Olise, la vera rivelazione stagionale, e Coman o Sané. I due esterni bassi, Laimer e Davies spingono spesso. Sulla trequarti c'è tutta la classe di Musiala e al centro dell'attacco la vena realizzativa di Kane, chiamato anche a uscire e aprire spazi per chi si inserisce (un gesto tecnico che ne ha caratterizzato la carriera, vista anche la capacità di aprire il gioco con lanci precisi). Kim e Upamecano sono i centrali difensivi mentre Kimmich, ormai diventato un regista a tutti gli effetti, si accompagna a Goretzka nell'organizzazione della manovra. Un 4-2-3-1 a trazione anteriore.

Un po' come l'eventuale avversario che l'Inter, presumibilmente, si troverebbe di fronte in semifinale, nel caso in cui si liberasse del Bayern: il Barcellona di Flick impreziosito dalla fantasia sulle fasce di Yamal e Raphinha e dalla concretezza in zona-gol dell'eterno Lewandowski. Il cammino, insomma, non è dei più semplici ma l'Inter di Inzaghi ha la qualità e un gioco collaudato per giocarsela alla pari con le migliori d'Europa. 

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