Il tecnico nerazzurro cambia dopo il derby, quello partenopeo confida nel recupero di Osimhen
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L'Inter per reagire, il Napoli per continuare sul cammino intrapreso in Campionato. Per entrambe coefficiente di difficoltà massimo: Bayern Monaco e Liverpool, due certe pretendenti alla vittoria finale. Ma questa è la Champions, questa è la sua bellezza. E il meglio arriva subito, all'esordio. Inzaghi ha definito l'appuntamento di San Siro un'opportunità, regalando il titolo di giornata: opportunità di rialzarsi subito dopo la caduta nel derby, di dimostrare che l'Inter può e deve essere quella dei venti minuti finali contro il Milan e non la squadra impaurita e in balia dell'avversario vista a cavallo tra primo e secondo tempo della stracittadina. Spalletti, sulla spinta di un campionato che gli sta offrendo molte più certezze rispetto al collega interista, si gode il ritorno nella grande Europa, turbato solo dal dubbio Osimhen. Una interrogativo che si porterà dietro sino all'ultimo, confidando nel recupero del nigeriano.
Di dubbi, parlando di formazione, ne porta con sè molti di più il match di San Siro. L'undici iniziale dell'Inter mette a dura prova ogni tentativo di previsione, incominciando dal portiere, con Onana che nelle ultime ore ha visto salire le proprie quotazioni a dispetto di Handanovic. L'ex Ajax ora è il favorito per partire titolare. Così come non è da escludere un turno di riposo per De Vrij e Barella: il primo sarebbe rimpiazzato al centro della difesa da Skriniar, con D'Ambrosio schierato a destra, il secondo sembra destinato a lasciare il posto a Mkhitaryan. Scelte difficili, forti, forse necessarie per dare un segnale dopo il derby. Intanto, contro i suoi connazionali, c'è Gosens che si prende la prima maglia da titolare in stagione, mentre a destra c'è Darmian che può offrire maggior protezione rispetto a Dumfries. Davanti, invece, zero dubbi: senza il totem Lukaku, è Dzeko il partner prescelto per Lautaro. Del Napoli, invece, si è già detto. Il solo punto interrogativo riguarda Osimhen che prova a stringere i denti per non perdersi i Reds. Con o senza il nigeriano cambia molto, questo va da sè. E' pronto Raspadori, ma il Maradona aspetta Victor. Appuntamento, questa sera, alle 21. Finalmente è Champions.