Il mancato accesso in semifinale nega ai bianconeri di raggiungere quota 100 di introiti Uefa. E il titolo crolla in Borsa
Niente quota cento per la Juve. Con l'eliminazione nei quarti, i bianconeri, infatti, non hanno raggiunto e superato il traguardo dei 100 milionI di euro, intesi come ricavi da questa stagione di Champions League. Per "colpa" dell'Ajax, la Signora si è fermata a 94,1 milioni compresi i premi Uefa, ma senza gli incassi dello Stadium (solo nel ritorno dei quarti arrivati a 5 milioni di euro). Stando ai conti del Corriere di Torino, di questi 94,1 milioni, 18,3 arrivano dal market pool, 15,3 dal bonus di partecipazione, 29,7 dal ranking storico-decennale, 10,8 dai risultati e altri 9,5 grazie al bonus per gli ottavi e 10,5 dall'accesso ai quarti.
Il mancato accesso alle semifinali, invece, costa circa 12 milioni di euro di bous e 1,1 milioni di market pool. Con i quali la Juve avrebbe potuto superare per la seconda volta dopo la stagione culminata con la finale di Cardiff la quota 100, arrivando a 107.
Per la cronaca, il tonfo in Europa si è fatto sentire anche in Borsa: all'apertura di Piazza Affari le azioni bianconere sono crollate a -24%, prima di risalire leggermente a -19%, rientrando negli scambi. In rialzo, inevitabilmente, le azioni dell'Ajax alla Borsa di Amsterdam: +10% in apertura.