Le mosse spacca-Atletico Madrid inventate dal tecnico: Emre Can-Bernardeschi fluidi, scommessa Spinazzola e Dybala dalla panchina
Massimiliano Allegri ha passato le ultime tre settimane a sentire domande sulla sconfitta del Wanda Metropolitano, sui piani di rimonta e sul futuro. Con la vittoria di ieri sera ha risposto sul campo alle prime due e chissà che la stessa partita non porti una risposta pure al terzo quesito: perché quello contro l'Atletico Madrid è stato il capolavoro del tecnico della Juventus, qualcosa che può convincere entrambe le parti a confermare il matrimonio pure nelle prossime stagioni.
Allegri è stato combattuto tra il 3-5-2 e il 4-3-3 anche se già nella serata di lunedì sembrava chiaro l'orientamento tattico preferito, una teorica linea difensiva a 4 con la "scommessa" Spinazzola, centrocampo muscolare e tecnico, Dybala in panchina. Sul campo, poi, è stata tutta un'altra cosa, in senso positivo. Emre Can difensore aggiunto capace subito di riproporsi a centrocampo (e quasi da esterno nel finale di partita) ha permesso agli esterni di spingere liberamente - Spinazzola anche meglio di Cancelo - mentre la variabile Bernardeschi a svariare per tutto il fronte di attacco ha propiziato primo e terzo gol. Dybala entrato dalla panchina per il forcing finale, ma utile pure a tenere palla lontano dall'area una volta segnato il 3-0, la ciliegina sulla torta. E il coraggio di lanciare anche Kean.
Ovvio, se poi non hai davanti uno come Cristiano Ronaldo non è detto che il piano tattico riesca alla perfezione ma la bravura di Allegri è stata anche quella di lasciare al fenomeno portoghese la libertà di essere decisivo. Fin qui i meriti tecnici ma non bisogna scordare il lato psicologico-motivazionale della faccenda, la capacità di tenere il gruppo in tensione per tre lunghe settimane, arrivando all'appuntamento decisivo in modo scintillante. La Juventus per 90 minuti è stata aggressiva e concentrata ma senza lasciarsi travolgere dalla bava alla bocca o dalla frenesia di chi sapeva di dover fare due o più gol in una sola partita, senza prenderne e per di più contro un avversario ostico.
Un avversario, bravo, guidato da un allenatore da 20 milioni di euro all'anno, stracciato da Allegri - tra l'altro nel giorno di San Massimiliano, il 12 marzo... - che si è preso una bella rivincita anche su chi lo aveva costretto a chiudere i profili social per i troppi insulti dopo il ko dell'andata. Con Zidane al Real Madrid, ora il futuro di Max potrebbe anche essere nuovamente bianconero. E con pieno merito.