I nerazzurri si lasciano alle spalle il mezzo passo falso di Monza e lanciano un chiaro messaggio al Milan in vista del derby
di Andrea Ghislandi© Getty Images
Può un pareggio valere come una vittoria? Sì, se il punticino lo strappi sul campo del Manchester City, imbattuto in casa in Europa dal 2018 e per la prima volta a secco dal 9 marzo 2022. All'Etihad, l'Inter ritrova certezze e grande personalità, gioca alla pari con i grandi favoriti per la vittoria della Champions e con un po' più di precisione negli ultimi 20 metri avrebbe anche potuto fare l'impresa. Anche stasera Inzaghi ha fatto un po' di turnover, ma rispetto a Monza la squadra non ne ha risentito. Barella e Acerbi sono stati l'emblema di un'Inter che ha ritrovato compattezza nella prima settimana importante della stagione, quella che domenica si chiuderà con il derby di Milano.
Il calendario della nuova Champions League aveva regalato all'Inter l'avversario più difficile e allo stesso tempo affascinante della squadra a gironi. Una prova superata a pieni voti da Barella e compagni, che si sono difesi alla grande e hanno anche avuto diverse occasioni per far male ai Citizens. I nerazzurri non si sono fatti ipnotizzare dalla solita ragnatela di passaggi dei campioni d'Inghilterra, hanno chiuso gli spazi e i rifornimenti al temutissimo Haaland (9 gol in 4 giornate di Premier League) e sono stati per lunghi tratti del match bravi a ripartire con qualità e lucidità. Come a Istanbul, ma con un risultato diverso, Inzaghi è riuscito nell'impresa di non far esprimere al massimo il Manchester City.
Soprattutto nel primo tempo, gli strappi di Barella e i movimenti di Thuram e Taremi hanno messo in crisi i padroni di casa, salvati da Ederson (bravo su Carlos Augusto nel finale) e dalla mancanza di cinismo, soprattutto in Thuram che ha avuto tre palle gol non sfruttate a dovere. Più di sofferenza la ripresa, dopo gli ingressi di Foden, Gundogan e Doku. I primi due hanno dato un po' più di dinamismo e hanno anche avuto delle chiare occasioni, il terzo ha dato quella velocità e imprevedibilità che sono mancate con Savinho prima e Bernardo Silva poi. Il maggior merito, ovviamente, è stato quello di togliere i rifornimenti ad Haaland, cecchino infallibile se messo davanti al portiere. Acerbi ha ripetuto l'ottima prova di Istanbul e per il gigante norvegese è stata una serata da dimenticare.
A quattro giorni dal derby, Inzaghi ritrova la sua Inter più bella e manda un chiaro segnale ai cugini in crisi nera che ancora si leccano le ferite dopo la debacle contro il Liverpool. Lautaro non si è ancora sbloccato e chissà che l'aria della stracittadina non gli faccia bene come nel recente passato. Perché a questa Inter manca solo il suo Toro per tornare la macchina perfetta e quasi invincibile della passata stagione.