L'ex arbitro analizza gli episodi chiave della sfida di Champions
Juventus-Porto ha un'improvvisa svolta al 17' quando, in area bianconera, Taremi allarga la gamba sinistra per mettersi nella condizione di proteggere il pallone in arrivo e Demiral cerca di intervenire in anticipo colpendo invece la gamba dell'avversario. Secondo l'olandese Kuipers è rigore, decisione che il VAR avvalla non chiamando neppure l'arbitro a rivedere l'azione: Oliveira batte Szczesny dal dischetto. "Demiral è stato molto ingenuo nell'occasione - ha commentato l'ex arbitro Graziano Cesari - Ha allargato troppo la gamba e colpito l'avversario". Per Cesari manca però un rigore alla Juve per l'intervento al 23' di Pepe che con il ginocchio sinistro colpisce il polpaccio di Morata. Lo spagnolo perde l'equilibrio e cade. "L'arbitro guarda le braccia alzate del giocatore del Porto e non le gambe". Espulsione perfetta, in termini di regolamento, quella di Taremi, che già ammonito calcia lontanissimo il pallone. Al 120' la Juve poi protesta per un fallo in area di Diogo Leite su De Ligt ma "il giocatore del Porto tocca il pallone, non c'è nessun contatto con i piedi". Sull'uscita del portiere del Porto su Cristiano Ronaldo: "Il suo piede destro non fa mai scappare il pallone e non permette a CR7 di continuare l'azione".
Taremi, protagonista nel rigore per il Porto, nella ripresa viene espulso dopo aver rimediato due cartellini gialli in due minuti: al 52' per un fallo, al 54' per aver calciato lontano il pallone a gioco fermo. Un'ingenuità che lascia i compagni in dieci.